Il Ftse Mib chiude in calo dello 0,5% una settimana in cui le attenzioni sono state assorbite dalla disponibilità di Intesa Sanpaolo sul salvataggio delle banche venete; operazione approvata dal consiglio dei ministri che ieri ha dato il suo ok.
L’operazione è stata apprezzata dal mercato e ha permesso al comparto bancario di registrare un rialzo dello 0,9 per cento.
Nel contempo, però, il listino è stato frenato dai titoli del settore energetico e di quello petrolifero, ove Brent e Wti sono ai minimi degli ultimi mesi.
Scenario nell’ambito del quale i servizi finanziari chiudono sotto la pari (-0,5%) penalizzati dai titoli del risparmio gestito, ove tiene Azimut (+0,3%) mentre gli altri mostrano contrazioni comprese tra il 3% ed il 2 per cento.
Decisamente più pesante il calo di Poste Italiane, che nell’ottava segna un ribasso del 7,4%, influenzata dallo stacco del dividendo di 0,39 euro.
In rosso anche il Mid Cap ad eccezione di Anima (+0,5%) e Cerved (+0,1%), con Banca Ifis che, nella settimana in cui ha annunciato l’acquisizione di due portafogli di npl per 338 milioni, sconta la contrazione del 2,5 per cento.
Nello Small Cap flette Mittel (-0,5%) indifferente all’annuncio dell’acquisto dell’80% di Ceramica Cielo, in linea con il piano strategico al 2019.