Veneto B./Pop. Vicenza – Cosa comporterà per azioni e bond la liquidazione

Esaminiamo ora le implicazioni per azionisti e obbligazioni di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza la messa in liquidazione delle due ex popolari.

Partiamo da una breve introduzione del quadro legislativo. Il provvedimento è in linea con la comunicazione europea sugli aiuti di Stato del 2013, la quale implica, in caso di liquidazione ordinata, la piena partecipazione alle perdite di azionisti ed obbligazionisti privilegiati, il cosiddetto burden-sharing.

Tornando alle conseguenze per azionisti ed obbligazionisti, una prima indicazione è già stata fornita dal decreto emanato dal Governo e dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: “Quanto agli impatti sui risparmiatori, se bond senior e depositi sono al sicuro, è previsto che gli obbligazionisti subordinati retail possano essere ristorati per un ammontare complessivo del 100%, di cui l’80% da parte dello Stato ed il restante 20% su impegno di Intesa”.

Dunque, la procedura non impatterà sui depositi e sulle obbligazioni senior. Conseguenze totalmente diverse, invece, per azionisti e detentori di bond subordinati.

Per quanto riguarda gli azionisti, la procedura comporterà l’azzeramento del valore dei titoli azionari posseduti. Ciò riguarderà in primis il fondo Atlante, attuale azionista di riferimento delle due banche, che vedrà cancellarsi l’investimento da 3,5 miliardi effettuato per ricapitalizzare i due istituti. Lo stesso discorso riguarderà i piccoli azionisti.

Anche le obbligazioni subordinate vedranno azzerarsi il proprio valore. A fine 2016 Veneto Banca aveva in circolazione un ammontare di bond subordinati per un ammontare di circa 624 milioni, di cui 60 milioni posseduti dagli investitori retail. Popolare di Vicenza, a sua volta, ha in essere titoli di debito subordinati pari a 570 milioni, di cui 120 milioni in mano al retail. Il totale comprende 14 emissioni. Come evidenziato sopra, il provvedimento varato dall’esecutivo prevede il ristoro per la categoria retail.