Poco prima delle 12:00 le borse europee scambiano ancora lievemente sotto la parità, con il Ftse Mib di Milano, il Ftse 100 di Londra e l’Ibex 35 di Madrid in ribasso di pochi centesimi, il Dax di Francoforte a -0,4% ed il Cac 40 di Parigi a -0,5 per cento.
L’attenzione degli operatori oggi si concentra in particolare sui discorsi dei banchieri centrali, inaugurati dal presidente della Bce Mario Draghi, intervenuto al forum sugli investimenti e la crescita nelle economie avanzate in corso a Sintra, in Portogallo.
Il numero uno dell’Eurotower ha spiegato che la crescita della zona euro è sopra il trend, malgrado l’inflazione rimanga sotto le attese basate sugli standard storici. Ciò a causa di fattori esterni come le fluttuazioni dei prezzi energetici e l’eccesso di offerta nel mercato del lavoro che mantiene i salari bassi.
Per questo il governatore ha ribadito la necessità di mantenere un atteggiamento prudente, persistendo con un grado considerevole di stimolo monetario per rendere la crescita autosufficiente ed in grado di rispondere ad altre situazioni di incertezza.
A breve interverrà anche il numero uno della Bank of England, Mark Carney, in seguito alla pubblicazione del rapporto della banca centrale inglese sulla stabilità finanziaria, mentre in serata sono attese da Londra le parole del presidente della Fed, Janet Yellen.
Da quest’ultimo intervento gli operatori si aspettano un commento sulle prossime mosse della banca centrale statunitense, dopo una serie di dati macro deboli culminati ieri con l’inatteso calo degli ordinativi industriali.
Nel frattempo, sul Forex, il dollaro cede terreno sia sull’euro, schizzato a 1,126 dopo il discorso di Draghi, sia sullo yen, con il cambio USD/JPY in ribasso a 111,6.
Povero, invece, il calendario odierno dei dati macro. In mattinata l’Istat ha diffuso l’indice di fiducia dei consumatori (106,4 punti contro i 105,5 stimati) ed il livello di fiducia delle aziende italiane (salito da 106,2 a 106,4 punti) di giugno, che hanno mostrato una ripresa rispetto a maggio. Nel pomeriggio, invece, verrà pubblicato il rapporto sulla fiducia dei consumatori statunitensi, sempre di giugno.
Tra le materie prime prosegue la lenta risalita del petrolio che ieri ha chiuso la terza seduta consecutiva in rialzo, mentre ora il Brent (+1%) scambia a 46,5 dollari ed il Wti (+0,8%) a 43,7 dollari. L’attenzione degli operatori però rimane focalizzata sul dato sulle scorte Usa che sarà pubblicato domani pomeriggio. Report, che se negativo, potrebbe riavviare le vendite sul petrolio, o se positivo, rafforzarne il recupero di breve, anche se lo scenario rimarrebbe negativo.
Vendite diffuse sul comparto obbligazionario, con il rendimento del Btp che risale di circa 5 bp all’1,93% e lo spread dal Bund in aumento a 165 punti base.
A Piazza Affari, dopo un avvio cauto, riprendono a correre i bancari, con UBI a +2,1% nell’ultimo giorno dell’aumento di capitale da 400 milioni, INTESA a +1,9% dopo la promozione degli analisti per l’operazione con le venete ed UNICREDIT a +1,3 per cento.
Nel lusso tornano gli acquisti su YNAP (+2%) dopo il rally di ieri scaturito dalle voci di un possibile interessamento di Alibaba a una quota sella società, anche se la notizia è stata successivamente smentita.
Poco sotto la parità TERNA (-0,2%) che ha firmato il closing del contratto per l’acquisizione di due concessioni in Brasile dal valore complessivo di 180 milioni di euro. Fra le altre utilities arretrano SNAM (-0,6%), ENEL (-1,3%) ed A2A (-1,6%), penalizzate anche dalla risalita dei rendimenti obbligazionari.