Il Ftse Mib chiude in calo dell’1% accentuando le perdite in concomitanza con l’apertura negativa di Wall Street. Il listino risulta frenato anche dalle utilities.
Le attenzioni erano rivolte all’intervento del governatore della Bce Mario Draghi al forum in corso a Sintra, in Portogallo, ove il numero uno dell’Eurotower ha evidenziato i segnali di ripresa nell’area euro, ma anche ribadito la necessità di prudenza nella revisione dei tassi e della politica monetaria a causa di inflazione e salari ritenuti ancora troppo bassi.
Questo scenario non condiziona il comparto bancario, che continua la propria striscia positiva ed il cui indice termina con un rialzo dello 0,9%, che fa seguito al +2,7% di lunedì, e sostanzialmente allineato all’indice europeo (+1,4%). Il settore continua a giovarsi della soluzione trovata per risolvere la crisi legata alle banche venete. Tutto ciò, unito all’ormai prossima ricapitalizzazione precauzionale di Mps, dovrebbe dare maggiore stabilità al sistema creditizio tricolore.
Ancora sugli scudi Intesa Sanpaolo, che guadagna l’1,8% dopo il +3,5% di lunedì. Le azioni hanno beneficiato anche dei giudizi positivi giunti da diversi analisti, che hanno apprezzato la validità industriale, nonché le condizioni dell’operazione acquisto di alcuni asset delle banche venete. Alcuni broker, infatti, hanno visto al rialzo i propri target price, incorporando nella stima i potenziali benefici dell’integrazione delle venete.
Bene anche Ubi (+1%) in quello che è stato l’ultimo giorno utile per aderire all’aumento di capitale da 400 milioni varato nell’ambito dell’aggregazione delle tre Good Bank e chiusosi con il 99,31% di adesioni. È doveroso ricordare che diversi analisti avevano consigliato di sottoscrivere la ricapitalizzazione.
Termina sopra la parità anche Unicredit (+0,6%) grazie anche alla prosecuzione nel ridurre la propria esposizione sui crediti deteriorati.
Acquisti anche su Bper (+0,6%), la quale si sta avviando a chiudere l’acquisto di Cariferrara e a definire, insieme a Popolare Sondrio (+1,2%), quello delle quote in Arca Sgr che erano in mano alle venete.
Parziali prese di profitto, invece, su Banco Bpm (-0,7%), dopo lo scatto del 3,8% del giorno precedente. Riguardo alla banca guidata da Giuseppe Castagna, gli ultimi rumor indicano l’ormai imminente scioglimento della partnership nella bancassurance con Unipol, con la proroga che le due società si erano date per prendere una decisione entro il 30 giugno che sta per scadere.
Altro passo indietro per Carige (-3,4%) le cui azioni continuano ad essere penalizzate dalle incognite legate all’entità della ricapitalizzazione, su cui si potrebbe avere un quadro più chiaro in occasione del cda che dovrebbe tenersi ad inizio luglio.