Ancora in ribasso ieri le azioni della banca genovese (-3,4%) che dalla sfiducia all’ex amministratore delegato hanno perso oltre il 27 per cento. Il mercato attende di conoscere la nuova strategia su derisking e rafforzamento patrimoniale. Qualche informazione potrebbe venire dal cda del 3 luglio.
Non accenna a interrompersi il ribasso di Carige. Dopo il calo del 4,5% della seduta di lunedì, anche ieri le azioni della banca genovese mostrano una diminuzione del 3,4% a 0,178 euro. Da inizio anno il valore dei titoli ha perso oltre il 43%, di cui il oltre 27% dopo la sfiducia all’ex Ad Guido Bastianini da parte dell’azionista di maggioranza Vittorio Malacalza. La capitalizzazione dell’istituto è così ridotta al lumicino, addirittura poco sotto i 150 milioni.
Il mercato si attende al più presto le risposte sui nodi principali che deve risolvere l’istituto, cioè la riduzione dei crediti deteriorati ed il conseguente aumento di capitale. Il prossimo 3 luglio è attesa la riunione di un consiglio di amministrazione ed i soci dell’istituto di credito sperano che possano arrivare alcune indicazioni sulla strategia da parte del nuovo amministratore delegato, Paolo Fiorentino, arrivato il 21 giugno scorso, quindi da pochi giorni. Secondo le indiscrezioni, Fiorentino si sarebbe subito concentrato sulle due principali operazioni messe in cantiere dalla banca per il derisking. Per quanto riguarda la cartolarizzazione del portafoglio da 938 milioni di sofferenze, già approvata dal cda e con il pacchetto degli npl già ceduto dalla banca al veicolo di cartolarizzazione, il manager starebbe analizzando la due diligence effettuata da Prelios Credit Servicing per poi procedere con il collocamento dei titoli.
L’altra importante operazione riguarda lo scorporo di 2,4 miliardi di npl che, nella versione del progetto messa a punto dal precedente Ad, prevedeva l’assegnazione delle azioni della società a cui sarebbero state conferite le sofferenze direttamente agli azionisti di Carige. Tuttavia, secondo i rumor, i dettagli di quel contratto non soddisfacevano Malacalza, per cui bisognerà vedere se l’impianto di quella operazione subirà modifiche. Secondo alcune indiscrezioni, potrebbe essere rivisto l’impianto dell’operazione attribuendo le quote della società in cui confluiranno gli npl direttamente a Carige, anziché ai suoi azionisti, e facendo entrare alcuni fondi specializzati.
Il nuovo Ad avrebbe poi iniziato ad esaminare alcune partecipazioni ed immobili che potrebbero essere ceduti allo scopo di fare cassa. Tra le partecipazioni vi sono la quota eccedente il 3% di Bankitalia ed in Autostrada dei Fiori.
A valle di queste decisioni ci sarà da definire l’ammontare del rafforzamento patrimoniale. L’aumento di capitale approvato dal cda ammonta a 450 milioni, ma secondo le indiscrezioni tale cifra potrebbe salire anche a 6-800 milioni.