Apertura in ribasso per le borse europee dopo la chiusura in negativo di Wall Street, con i mercati americani che non hanno gradito l’ennesimo rinvio del varo della riforma sanitaria in Senato per l’ostruzionismo di un pugno di parlamentari repubblicani che osteggiano Trump.
Intorno alle 9:15 il Ftse Mib di Milano viaggia in territorio negativo (-0,5%), insieme al Dax di Francoforte (-0,7%), al Ftse 100 di Londra (-0,4%), al Cac 40 di Parigi (-0,7%) ed all’Ibex 35 di Madrid (-0,6%).
I mercati sembrano appesantiti dalle prospettive di un allentamento dell’attuale politica monetaria ultra espansiva della Bce dopo il discorso di ieri Di Mario Draghi a Lisbona, che ha espresso fiducia sul rafforzamento della ripresa nella zona euro.
Parole che hanno provocato un’impennata dei rendimenti obbligazionari, con il tasso sul Btp tornato sopra la soglia del 2%, riportando il differenziale con il Bund tedesco in area 170 punti base.
Le dichiarazioni di Draghi hanno inoltre rafforzato l’euro, balzato sui massimi dell’anno nei confronti del dollaro a 1,136 e salito a 127,6 sullo yen. In rialzo anche il cambio dollaro/yen a 112,3 dopo una serie di interventi ieri di esponenti di spicco della Fed, tra cui il presidente Janet Yellen.
Secondo il numero uno della banca centrale americana, è improbabile che vi sarà un’altra crisi finanziaria, spiegando inoltre che le banche a stelle e strisce sono solide ed in grado di affrontare eventuali shock. Questo, infatti, è quanto era emerso dai risultati della prima parte degli stress test, mentre oggi verrà pubblicata dalla Fed la seconda parte relativa alla distribuzione di capitale agli azionisti, così come richiesto dal Dodd-Frank Act.
Tra le materie prime, infine, in attesa della pubblicazione dei dati Eia questo pomeriggio, il petrolio scambia in lieve territorio negativo con il Brent (-0,1%) a 46,6 dollari ed il Wti (-0,3%) a 44,1 dollari. Le statistiche preliminari dell’American Petroleum Institute hanno mostrato un aumento settimanale sia per le scorte di greggio sia per quelle di prodotti derivati.
Tornando a Piazza Affari, avvio in fondo al listino per STM (-2%) e LEONARDO (-1,9%), mentre restano deboli le utilities, che soffrono il rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato, con A2A (-1,4%), ENEL (-0,7%), ITALGAS (-1,2%), SNAM (-0,3%) e TERNA (-0,3%).
Ancora in rosso anche l’automotive, dopo il taglio di ieri delle stime di vendita in Usa da parte di General Motors e le indiscrezioni sulla volontà della Germania di chiedere un aggiornamento dei software ai motori diesel di 12 milioni di veicoli. In calo Brembo (-1,6%), FCA (-1,4%) e FERRARI (-1,4%).
Tra i bancari ieri UBI (-0,5%) ha terminato ieri l’operazione di aumento di capitale, sottoscritto per il 99,31%, per un controvalore complessivo di 397,2 milioni. L’agenzia Fitch, invece, ha confermato il rating ‘BBB’ sulla solidità patrimoniale di INTESA (-0,2%), dopo l’operazione con gli istituti veneti.