Ieri le principali borse europee hanno chiuso la seduta sottotono con con il Dax di Francoforte in calo dello 0,8%, il Cac 40 di Parigi dello 0,7%, l’Ibex 35 di Madrid dello 0,4% e il Ftse 100 di Londra dello 0,2 per cento. Maglia nera Milano con il Ftse Mib in arretramento dell’1% a 20.791 punti.
A Piazza Affari pesano in particolare le vendite che hanno colpito praticamene la totalità dei titoli delle utilities e rinnovabili. Il comparto ha infatti chiuso le contrattazioni lasciando sul terreno il 2,9%, sottoperformando il corrispondente indice Euro Stoxx 600 la cui seduta è terminata in calo del 2,5 per cento.
Perdite secche per le utilities regolate Italgas (-3,2% a 4,47 euro), Snam (-3% a 3,96 euro) e Terna (-2,9% a 4,81 euro), per la quale si segnala la firma del closing del contratto di acquisizione di due concessioni in Brasile dal valore complessivo di 180 milioni di euro e un accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un finanziamento da 85 milioni. Cede del 2,2% a 2,49 euro anche la multiutility A2A.
Il colosso elettrico Enel ha lasciato sul terreno il 3% nella giornata in cui ha compiuto un’ulteriore passo nel rafforzamento sul mercato statunitense. La controllata Enel Green Power North America, ha infatti avviato nel Minnesota la produzione del parco solare fotovoltaico Aurora, da 150 MWdc, che prevede un investimento complessivo di circa 290 milioni di $Usa. Si tratta del più grande impianto nel portafoglio solare nordamericano di Enel. Aurora può generare circa 210 milioni di kWh all’anno, pari alla domanda energetica di oltre 17.000 famiglie statunitensi, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 150.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Unici titoli in territorio positivo le Small Cap ErgyCapital (+2,9% a 0,07 euro), la multiutility Acsm-Agam (+0,9% a 1,96 euro) e la rinnovabile Alerion Clean Power (+0,4% a 2,76 euro).