I due partner avranno il diritto di esercitare un’opzione put sulla propria quota delle rispettive joint venture. Il prezzo sarà definito in entrambi i casi da due esperti indipendenti. Nell’ambito del riassetto della propria strategia nel settore della bancassurance, Banco Bpm intende siglare altri accordi con nuovi gruppi. L’impatto patrimoniale delle diverse operazioni, secondo la banca, non sarà significativo. Intanto, i titoli Banco Bpm segnano poco dopo l’apertura un progresso dello 0,7% a 2,96 euro.
Banco Bpm scioglie gli accordi di bancassurance con UnipolSai nel ramo vita e con Aviva per quanto riguarda il segmento danni. Dopo la fusione tra Banco Popolare e Bpm, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna si era ritrovato diversi doppioni nell’ambito delle fabbriche prodotto, ed uno degli obiettivi del piano strategico era mettere ordine tra le diverse società e jv. La rottura con Unipol era attesa, dopo che a dicembre scorso non era stato rinnovato l’accordo, ed i due partner avevano deciso di darsi tempo fino ad oggi per poter negoziare, mentre non c’erano rumor sulla decisione riguardante Aviva.
I titoli di Banco Bpm segnano alle 9:15 un incremento dello 0,7% a 2,96 euro, in linea con l’indice Ftse Italia Banche (+0,6%).
Ieri, il cda di Banco Bpm ha preso atto della disdetta da parte di Popolare Vita dell’accordo distributivo di prodotti assicurativi con la rete ex Banco Popolare, mentre UnipolSai ha esercitato il proprio diritto di opzione di vendere la propria quota di Popolare Vita, sulla base di quanto stabilito nel patto parasociale sottoscritto il 7 settembre 2007 tra l’ex Banco Popolare (oggi Banco Bpm) e FondiariaSai (oggi UnipolSai Assicurazioni). Per ora i due soci non hanno trovato un accordo sul prezzo. Secondo alcune indiscrezioni circolate nelle scorse settimane, la valutazione del venditore sarebbe compresa tra i 500 ed i 700 milioni, mentre Banco Bpm vorrebbe arrivare a una stima più vicina ad un valore attorno ai 300 milioni.
La banca ha comunicato che la valutazione verrà affidata a due esperti indipendenti, una banca d’affari o una primaria società di revisione ed un esperto attuariale, individuati all’interno di una rosa di candidati. Gli esperti dovranno procedere alle loro determinazioni in applicazione delle metodologie concordate sulla base delle procedure stabilite dal patto parasociale del 7 settembre 2007.
Il Gruppo Unipol possiede il 50% più un’azione delle azioni di Popolare Vita tramite UnipolSai Assicurazioni, mentre la restante quota del capitale sociale fa capo a Banco Bpm. Popolare Vita controlla il 100% del capitale sociale di The Lawrence Life Dac, compagnia assicurativa di diritto irlandese operante nei rami vita. Le due compagnie hanno raccolto nel 2016 premi pari a circa 2,1 miliardi e hanno riserve complessive pari a circa 10,3 miliardi. I risultati negli anni sono stati al di sotto dei target che erano stati fissati alla nascita della jv. Da qui l’insoddisfazione di Unipol. Tuttavia, la nuova realtà distributiva, con una rete di sportelli che, dopo la fusione tra Banco Popolare e Bpm è diventata la terza in Italia, ha attirato l’interesse di altri concorrenti che avrebbero interesse a sostituire Unipol come partner assicurativo della banca milanese.
Sempre nella riunione di ieri il cda di Banco Bpm ha deliberato e comunicato ad Avipop Assicurazioni ed Avipop Vita la disdetta del relativo accordo distributivo.
Sulla base di quanto previsto nel patto parasociale sottoscritto il 14 dicembre 2007 tra l’ex Banco Popolare e Aviva, quest’ultima potrà esercitare un’opzione di vendita dell’intera quota dalla stessa detenuta in Avipop Assicurazioni. Come nel caso della partnership nel ramo vita, gli accordi demandano la definizione del prezzo a due esperti indipendenti (una banca d’affari o una primaria società di revisione ed un esperto attuariale) individuati all’interno di una rosa di candidati, sulla base di criteri e metodologie concordate. Anche in questo caso nulla esclude la possibilità per le parti di definire di comune accordo il prezzo di esercizio dell’opzione put.
La jv tra Banco Bpm e Aviva, Avipop Assicurazioni, che nel 2016 ha registrato premi per 77 milioni nei rami danni, controlla il 100% del capitale sociale di Avipop Vita, compagnia assicurativa operante nei rami vita, la quale nel 2016 ha raccolto 92,4 milioni di premi.
L’effettivo trasferimento delle quote partecipative, conseguente all’esercizio delle sopramenzionate opzioni, è subordinato al rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti autorità, mentre la risoluzione delle due partnership si concretizzerà il prossimo 31 dicembre.
Banco Bpm ha precisato che: “Gli impatti patrimoniali per la banca dipenderanno, da un lato, dai valori che saranno definiti per l’esercizio delle opzioni put con gli attuali partner e, dall’altro, dalle valorizzazioni riconosciute dai possibili nuovi partner con i quali saranno definiti gli accordi di bancassurance. Sulla base delle stime preliminari della banca, delle interlocuzioni in corso sul mercato e tenuto conto delle leve disponibili per la configurazione delle partnership, si ritengono, allo stato, non significativi gli impatti complessivi sui ratio patrimoniali del Gruppo al termine del processo di razionalizzazione del comparto”.