Mattinata incerta per i listini continentali, che poco prima delle 12:00 scambiano lievemente sopra la parità. Il Cac 40 di Parigi di Parigi avanza dello 0,4%, seguito dal Ftse Mib di Milano (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) mentre il Ftse 100 di Londra è sostanzialmente invariato.
Gli investitori prediligono, dunque, un atteggiamento prudente, al termine di una settimana ricca di interventi da parte dei principali banchieri centrali. La linea comune degli istituti sembra quella di un allentamento, più o meno prossimo, degli stimoli monetari, scenario che spaventa i mercati, ormai abituati da anni a tassi di interesse bassissimi.
In tal senso vengono monitorati con attenzione i dati macro, in attesa di segnali che possano confermare o meno la ripresa economica e sostenere, ovvero, contrastare gli orientamenti delle banche centrali. In mattinata sono state diffuse le statistiche di giugno relative all’inflazione dell’Eurozona, che hanno evidenziato una crescita dei prezzi dell’1,3%, superiore all’1,2% del consensus ma inferiore all’1,4% di maggio.
L’indice CPI base calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, a giugno su base annua ha mostrato invece un aumento dell’1,1%, lievemente superiore alle attese (+1%) ed alla rilevazione di maggio (+0,9%). Dati che dunque indicano per il mese di giugno un indebolimento inferiore alle attese, confermando il cauto ottimismo della Bce per una graduale ripresa dei prezzi.
L’agenda odierna ha visto anche la pubblicazione dei numeri di giugno sulla variazione della disoccupazione tedesca (inaspettatamente in aumento di 7 mila unità) ed il Pil finale del primo trimestre in Gran Bretagna (in linea con la rilevazione precedente, +0,2% su base mensile, +2% su base annua). Nel pomeriggio, invece, sono attese le statistiche americane sui consumi di maggio e la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan a giugno.
Sul Forex, intanto, l’euro ritraccia dai massimi toccati ieri, ma l’EUR/USD resta in area 1,14 e l’EUR/JPY a 127,6. Arretra anche l’USD/JPY a 111,9, mentre il GBP/USD si mantiene sostanzialmente stabile in area 1,3.
Tra le materie prime prosegue la risalita del petrolio, con il Brent (+0,7%) a 47,8 dollari ed il Wti (+0,9%) a 45,4 dollari, mentre sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund resta in area 170 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,13 per cento.
A Piazza Affari, gli acquisti premiano UNIPOL (+2,5%) che ha varato la creazione di una newco in cui saranno conferiti gli npl in seno a Unipol Banca per un ammontare di 3 miliardi, al fine di separare le attività in bonis da quelle deteriorate.
Arretra invece UNIPOLSAI (-3,1%) dopo lo scioglimento degli accordi di bancassurance nel ramo vita con BANCO BPM (+0,3%), che ha disdetto anche la collaborazione con Aviva nel segmento danni.
Tra gli altri bancari bene BPER (+1,4%) che oggi dovrebbe annunciare il closing per Carife, oltre ad INTESA (+0,8%), mentre flettono UNICREDIT (-0,2%) ed UBI (-0,2%), che ha concluso in anticipo l’offerta dei diritti inoptati.
Fra le utilities rimbalzano ITALGAS (+2,2%), sostenuta dall’avvio di copertura di Citigroup con target price a 5,3 euro, ed in misura minore TERNA (+1,1%), mentre ENEL (-0,5%) prosegue in territorio negativo.
Nel comparto auto tornano gli acquisti su CNH (+1,4%) e BREMBO (+1,8%) mentre rimangono più arretrate FCA (-0,1%) e FERRARI (+0,1%).
In lieve ribasso infine i petroliferi, tra cui ENI (-0,5%) dopo che Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio da ‘buy’ a ‘hold’ con target price ridotto da 17,5 a 14 euro.