Avvio poco mosso per le borse europee, con il Dax di Francoforte, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid che intorno alle 9:15 scambiano intorno alla parità. In calo, invece, il Ftse 100 di Londra (-0,3%), mentre avanza leggermente il Ftse Mib di Milano (+0,3%).
I mercati continuano a soppesare quello che sembra un imminente cambio di direzione da parte di quasi tutti i principali banchieri centrali i quali, a turno o anche congiuntamente, hanno dato segnali o in alcuni casi ribadito la necessità di alzare i tassi di interesse nei rispettivi Paesi, dall’Europa alla Gran Bretagna, dagli Stati Uniti al Canada.
A tal proposito, gli investitori guarderanno con attenzione la stima flash sull’inflazione dell’Eurozona in una giornata ricca di dati macro, che prevede anche i numeri sulla disoccupazione tedesca a giugno, il Pil del primo trimestre in Gran Bretagna, le statistiche sui consumi di maggio e la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan a giugno in Usa.
Intanto, l’euro ritraccia leggermente dai massimi di un anno sulle altre valute toccati ieri, con l’EUR/USD a 1,142 e l’EUR/JPY a 127,8. Arretra anche l’USD/JPY a 111,9, mentre il GBP/USD si mantiene sostanzialmente stabile in area 1,3.
Tra le materie prime prosegue la risalita del petrolio, con il Brent (+0,6%) a 47,7 dollari ed il Wti (+0,6%) a 45,2 dollari, mentre sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund riparte in area 170 punti base con il rendimento del decennale italiano al 2,15 per cento.
Tornando a Piazza Affari, ancora deboli le utilities ad eccezione di ITALGAS (+0,7%), con A2A (-0,3%) ed ENEL (-0,6%) ancora in calo. Non rimbalzano nemmeno FCA (-0,7%) e FERRARI (-0,2%), mentre partono poco sopra la parità CNH (+0,4%) e BREMBO (+0,2%).
Tra i bancari bene BPER (+1%) che oggi dovrebbe annunciare il closing per Carife. Positive anche INTESA (+0,9%), UBI (+0,4%) ed UNICREDIT (+0,7%).
Balzo di UNIPOL (+5%) che ha approvato le linee guida di ristrutturazione del comparto bancario, il quale prevede il trasferimento ad una newco di un pacchetto sofferenze in capo a Unipol Banca di circa 3 miliardi. Arretra invece UNIPOLSAI (-1,5%) dopo lo scioglimento dell’accordo di distribuzione con BANCO BPM (+0,9%).
Tra i petroliferi, infine, male ENI (-0,8%) dopo che Kepler Cheuvreux ha tagliato il giudizio da ‘buy’ a ‘hold’ con target price ridotto da 17,5 a 14 euro.