Unipol Banca, controllata di Unipol nel settore bancario, vedrà la separazione della attività in bonis da quelle deteriorate.
È quanto ha stabilito il cda della compagnia bolognese, riunitosi ieri, il quale ha varato la creazione di una newco in cui saranno conferiti gli npl in seno a Unipol Banca per un ammontare di 3 miliardi. L’operazione era già stata anticipata dall’Ad Carlo Cimbri in occasione della presentazione dei risultati del primo trimestre 2017.
La decisione del cda ha messo le ali al titolo, che intorno alle 09:40 segna un balzo del 4% a 3,89 euro.
Il conferimento dei crediti problematici nella bad bank, le cui quote saranno detenute dagli stessi soci di Unipol Banca, prevede un adeguamento del loro valore coerente con le attuali condizioni di mercato, stimabile in circa 20 centesimi, secondo quanto riportato nella nota rilasciata dal Gruppo.
Il piano prevede anche l’aumento del tasso medio di copertura delle inadempienze probabili, cle quali resteranno all’interno di Unipol Banca a circa il 40 per cento.
L’operazione si pone i seguenti obiettivi: consentire a Unipol Banca di concentrarsi sulla propria attività caratteristica, con una situazione patrimoniale solida ed un ridotto profilo di rischio; portare gli indicatori di rischiosità su livelli di eccellenza nel panorama del sistema bancario nazionale; efficientare il processo di gestione delle posizioni creditizie oggetto del trasferimento, mantenendo all’interno il valore legato alla futura valorizzazione delle stesse.
Il tutto in modo da facilitare così il perseguimento di ogni possibile opzione strategica che si dovesse presentare, nel quadro del processo di razionalizzazione e concentrazione del sistema bancario italiano.
Le modalità tecniche di analisi ed esecuzione verranno stabilite con un advisor da nominare, includendo anche l’adeguamento del valore ed il tasso di copertura.
La società stima che l’operazione porterà il rapporto tra crediti deteriorati lordi e netti rispetto al totale rispettivamente a circa il 10% ed il 7 per cento. Per quanto concerne i potenziali effetti sui ratios patrimoniali delle predette operazioni, al momento si stima una riduzione di circa l’1% del Cet1 della banca, pari al 28,6% a fine marzo.
L’operazione verrà sottoposta entro la data dell’approvazione delle semestrale ai comitati competenti e dovrebbe partire entro il primo trimestre 2018.