Il Ftse Mib ha archiviato la scorsa ottava con una flessione complessiva dell’1,2% a 20.584 punti, appesantito soprattutto dall’auto e dalle utilities complice anche l’impennata dei rendimenti obbligazionari dopo l’intervento di Draghi in Portogallo.
I mercati, infatti, hanno interpretato le dichiarazioni del numero uno della Bce come un segnale dell’avvicinarsi della fine dell’era della politica monetaria ultra espansiva, scommettendo su una riduzione degli stimoli monetari a partire dal 2018.
In forte ribasso anche il Ftse Italia Moda Servizi per la Casa e per la Persona, che ha segnato un -5,1% w/w rispetto al -3,5% w/w del corrispettivo indice europeo.
Nel settore dei beni per la casa forti vendite su De’Longhi (-5,4% w/w), Technogym (-4,4% w/w) e Fila (-2,7% w/w).
Tra le piccole capitalizzazioni chiude la settimana in lieve territorio positivo Bialetti (+0,1% w/w) che ha reso noto lo scorso venerdì che l’indebitamento finanziario netto del gruppo a fine maggio 2017 è risultato pari a 87,5 milioni, in calo di 0,6 milioni rispetto al mese precedente ma in aumento sui 77,3 milioni di fine dicembre 2016. Una dinamica correlata principalmente alla ciclicità tipica del modello di business, che prevede assorbimento di cassa nel primo semestre dell’anno e generazione di cassa nella seconda parte dell’esercizio.
Prese di profitto, invece, su Emak (-4,1% w/w) e B&C Speakers (-3% w/w), le peggiori del comparto la scorsa ottava insieme ad Elica (-2,9% w/w).