Il Ftse Mib chiude in calo dell’1,2% l’ottava dal 26 al 30 giugno, caratterizzata dagli interventi dei banchieri centrali. Dal forum di Sintra, organizzato dalla Bce, Mario Draghi ha sottolineato la crescita dell’Eurozona confermando il mantenimento degli stimoli monetari finché necessario per sostenere la ripresa dei prezzi, ancora afflitta da fattori temporanei.
Il mercato, tuttavia, ha interpretato i toni lievemente più ottimisti del governatore come una parziale apertura ad un prossimo rialzo dei tassi, innescando una forte risalita dell’euro e dei rendimenti obbligazionari. Segnali restrittivi anche dalla Yellen della Fed e da Carney della BoE.
Pesante il comparto IT di Piazza Affari, con il Ftse Italia Tecnologia che nell’ottava chiude a 5,5%, sottoperformando leggermente anche l’indice settoriale europeo Euro Stoxx Tecnologia (-5%).
La big cap Stm termina la settimana a -6,1%, mentre la mid cap Reply chiude a -4,8 per cento. Quest’ultima intanto ha aumentato il suo livello di Partnership con Adobe raggiungendo il livello di Business Partner.
Nel paniere delle small cap spicca Tas (+9,8%) dopo la rimozione dalla Black List di Consob. La società di software per la monetica ha inoltre rafforzato la partnership con Oracle mettendo a disposizione le proprie soluzioni per la propria piattaforma di Digital Innovation basata sul Cloud.
Bene anche Exprivia (+5%) e Tiscali (+3,9%), quest’ultima dopo l’approvazione di un aumento di capitale da 13 milioni riservato a due investitori istituzionali, finalizzato a rafforzare la struttura patrimoniale del gruppo e a supportare la realizzazione del Piano Industriale 2017-21.
Un’operazione con parti correlate di maggiore rilevanza, poiché Powerboom Investment Limited, impartisce direttive di voto per un ammontare complessivo di azioni pari al 16,255% del capitale sociale di Tiscali. Inoltre la società ha annunciato per il 2017 una crescita organica dei ricavi del 5-8% rispetto all’anno precedente, dell’Ebitda del 8-12% e un utile netto positivo.
Fra le tlc chiude in lieve calo Telecom Italia (-0,9%), al centro di una querelle con il governo sulla questione degli investimenti nelle aree a fallimento di mercato. Acquisti su Acotel (+8,1%), grazie alla ricopertura di una posizione netta corta. La società ha anche diffuso i dati sulla pfn al 31 maggio, con liquidità netta in lieve diminuzione a 9,7 milioni.
Sottotono invece l’altra tlc Retelit (-3,2%), che ha reso noto l’avvio della fase di commercializzazione del cavo sottomarino AAE-1 e le società di sofwtare Txt (-6,8%) e Be (-5%).