Utility – Ottava sotto pressione per i titoli protagonisti del comparto

Settimana difficile quella che si è appena conclusa le per utilities e rinnovabili europee. Nelle ultime cinque sedute a Piazza Affari il comparto ha ceduto complessivamente l’4,6%, sostanzialmente in linea con il corrispondente indice Euro Stoxx 600 Utilities (-4,7%), con la maggior parte dei titoli in territorio negativo. Pesanti perdite soprattutto per le società a maggiore capitalizzazione. Nello stesso arco temporale, il Ftse Mib ha chiuso in calo dell’1,2% l’ottava a 20.584 punti, sovraperformando comunque i principali indici europei.

Nelle ultime 5 sedute a Piazza Affari il Ftse Mib ha ceduto l’1,2% a 20.584 punti. E’ andata peggio agli altri Eurolistini, il Dax di Francoforte (-3,2%), Cac 40 di Parigi (-2,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,6%) e Ftse 100 di Londra (-1,5%).

In pesante rosso il Ftse Italia Servizi Pubblici che dopo il -0,9% di venerdì ha ceduto complessivamente il 4,6%, sostanzialmente in linea con corrispondente indice europeo Stoxx 600 Utilities (-4,7%). Nonostante l’andamento negativo per alcune banche d’affari il settore offre alcune occasioni d’acquisto.

Perdite secche per tutte le Blue Chip soprattutto per l’utility regolata Snam che in una settimana ha lasciato sul terreno il 6,9% a 3,82 euro. Si segnala che, a differenza delle altre big Cap, venerdì Italgas ha chiuso in positivo (+1,2%), sostenuta dall’avvio di copertura da parte di Citigroup con raccomandazione di acquisto e target price e 5,30 euro.

E’ notizia della scorsa settimana il closing da parte dell’utility regolata Terna (-4,6% a 4,73 euro) del contratto di acquisizione di due concessioni in Brasile dal valore complessivo di 180 milioni di euro e un accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un finanziamento da 85 milioni.

La controllata greca del colosso elettrico Enel (-4,2% a 4,69 euro) per le energie rinnovabili Enel Green Power Hellas (Egph), ha avviato la costruzione del parco eolico di Kafireas, nella parte meridionale dell’isola greca Evia, nel comune di Karistos. Una volta completata, informa una nota, la nuova struttura avrà una capacità totale installata di 154 MW e sarà il più grande parco eolico della Grecia. Enel investirà circa 300 milioni nella costruzione di Kafireas, che dovrebbe entrare in esercizio nel primo trimestre del 2019 e venderà l’elettricità prodotta in forza di un contratto di fornitura ventennale stipulato con il gestore locale Lagie. Enel Green Power North America (EGP-NA), ha invece avviato la produzione del parco solare fotovoltaico Aurora, da 150 MWdc, nel Minnesota (Usa) che prevede un investimento complessivo di circa 290 milioni di $ Usa. Si tratta del più grande impianto nel portafoglio solare nordamericano di Enel. Aurora può generare circa 210 milioni di kWh all’anno, pari alla domanda energetica di oltre 17.000 famiglie statunitensi, evitando l’emissione in atmosfera di oltre 150.000 tonnellate di CO2 all’anno.

Tra le Mid Cap Erg (+0,5% a 12,31 euro) è l’unico titolo che nelle 5 sedute ha riportato un andamento positivo. Venerdì, le controllate Erg Eolica Fossa del Lupo, Erg Eolica Amaroni ed Erg Eolica Basilicata, proprietarie di tre parchi eolici in Calabria e Basilicata per una capacità installata totale di 154 Mw entrati in esercizio tra 2011 e 2013 hanno sottoscritto un project financing da 145 milioni per rifinanziare quelli esistenti a condizioni economiche migliori, con una riduzione del margine sul tasso di interesse di oltre il 50% rispetto alle condizioni originarie.

Archiviano invece una settimana meno pesante le Small Cap con in testa ErgyCapital (+2,2% a 0,07 euro).Si segnala che, le assemblee degli azionisti della società e di Intek Group hanno approvato la fusione per incorporazione, ed il relativo progetto, di ErgyCapital in Intek Group. Operazione che prevede un rapporto di cambio pari a 1 azione ordinaria Intek di nuova emissione ogni 4,5 azioni ErgyCapital. Agli azionisti di ErgyCapital che non hanno concorso alla deliberazione assembleare di approvazione dell’operazione compete il diritto di recesso. Si ricorda che, il perfezionamento della fusione è subordinato alla condizione per la quale il diritto di recesso esercitabile dagli azionisti di  ErgyCapital non comporti esborsi superiori a  0,5 milioni.  Condizione, posta nell’esclusivo interesse di Intek Group, è dalla stessa rinunciabile.

Il titolo Edison Rsp ha chiuso l’ottava in rialzo dell’1,6% a 0,94 euro.  In settimana la società ha inaugurato la centrale idroelettrica di Pizzighettone sul fiume Adda. L’impianto, che rientra nella categoria del mini idro, ha una potenza di 4,3 Mw ed è in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di 6.000 famiglie, con un risparmio di circa 8.000 tonnellate di anidride carbonica. Il nuovo sito conferma lo sviluppo delle rinnovabili quale asse strategico di crescita della società. Edison ha in atto un piano di investimenti in Italia da 1 miliardo per il periodo 2017-2020, di cui oltre i due terzi destinati alle rinnovabili e all’efficienza energetica.

Dopo il +1,1% di venerdì  K.R. Energy ha chiuso la settimana in recupero dello 0,2% a 0,44 euro in scia alla    comunicazione di giovedì del via alla fusione con Seri Industrial, connessa al piano di rilancio dell’attività, e il closing della dismissione della partecipazione (50,1%) detenuta in Kre Idro. Operazione quest’ultima che avrà un impatto sulla posizione finanziaria netta del gruppo per 2,08 milioni. Si ricorda che a fine marzo 2017 l’indebitamento finanziario netto consolidato superava i 31 milioni.