Ieri le borse europee hanno chiuso la prima seduta del terzo trimestre 2017 in netto rialzo, con Milano che ha beneficiato degli acquisti sui bancari e della rimonta di auto e petroliferi. Il Ftse Mib ha terminato le contrattazioni con un balzo del 2,1% a 21.013 punti, seguito dall’Ibex 35 di Madrid (+1,5%), dal Cac 40 di Parigi (+1,5%), dal Dax di Francoforte (+1,2%) e dal Ftse 100 di Londra (+0,9%). Il Ftse AIM Italia ha segnato un rialzo dello 0,3%, sovraperformando il London Ftse Aim 100 (-0,7%) e il London Ftse Aim All Share (-0,4%). In aumento i volumi scambiati nella seduta, che si sono attestati a 12.390.656, al di sopra dei volumi medi delle sedute precedenti fino a 3 mesi.
Acquisti su Bomi Italia, che ha registrato un rialzo del 2,3% con 14.000 titoli trattati.
In lieve progresso Giorgio Fedon (+0,2% con 600 azioni scambiate). l CdA della società, leader internazionale negli accessori per l’occhialeria e il life style, ha deliberato di proporre all’assemblea straordinaria dei soci, convocata per il 9 agosto prossimo (10 agosto in seconda convocazione), di procedere con l’esclusione delle azioni della società dalle negoziazioni dal mercato francese, mantenendo la negoziazione delle stesse solo sull’Aim Italia. La volontà di suddetta esclusione si fonda su valutazioni volte a consentire il miglior perseguimento della strategia di sviluppo industriale del gruppo, la formazione, nell’interesse degli investitori, di un livello adeguato di volumi di scambio concentrato su un unico mercato, il contenimento dei costi di quotazione, che su Aim Italia sono significativamente più bassi (meno della metà) di quelli sostenuti su Euronext Paris. In aggiunta, sul mercato francese nel 2016 il volume d’affari del gruppo si è notevolmente ridotto.
Vendite su Imvest, che ha ceduto il 7,7% con oltre 137.000 titoli trattati. Il CdA della società immobiliare, specializzata in servizi di locazione immobiliare, trading e sviluppo immobiliare, ha riapprovato il progetto di bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2016, approvato lo scorso 26 maggio. Un’esigenza nata da alcuni fatti gestionali che hanno interessato le società partecipate, tra cui aver ricevuto dalla controllata Itet comunicazione di una perdita considerevole di cui la Imvest è venuta a conoscenza successivamente, e anche a seguito del recepimento delle indicazioni nel frattempo intervenute da parte della società di revisione Kpmg sulla riclassificazione di alcune poste contabili. I dati consolidati del gruppo evidenziano un valore della produzione pari a 7,6 milioni (12,2 milioni nel 2015), un Ebit a -2,9 milioni (-1 milione nel 2015), e un risultato netto di -3 milioni (+0,146 milioni nel 2015). L’indebitamento finanziario netto ammonta a 33,9 milioni, contro liquidità per 1,3 milioni a fine anno 2015.
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