Carige – Ok dal board al rafforzamento di capitale da 700 mln

Si delinea un futuro più chiaro per il riassetto di Carige. Nel cda tenutosi ieri, presenziato per la prima volta dal neo Ceo Paolo Fiorentino, sono state approvate le linee guida della gestione degli npl e stimato il nuovo fabbisogno finanziario in 700 milioni. Dovrebbero così diminuire le incertezze delle ultime settimane, che avevano penalizzato il titolo che nell’ultimo mese ha perso oltre il 14%, nonostante il recupero degli ultimi giorni.

Il board di Carige, riunitosi ieri, ha approvato le nuove linee guida riguardanti la strategia di gestione degli npl e le azioni di rafforzamento patrimoniale, finalizzate a completare il processo di de-risking dell’istituto ligure. Si è trattata della prima riunione per il neo Ad Paolo Fiorentino, designato lo scorso 21 giugno.

Nel dettaglio, è stata condotta una revisione strategica del portafoglio di attività dell’istituto, individuando una serie di azioni di rafforzamento patrimoniale e di asset quality improvement caratterizzate da velocità di implementazione e minimizzazione dei rischi di execution.

Riguardo alla gestione degli npl, oltre alla cartolarizzazione del pacchetto di sofferenze di circa 940 milioni tramite il ricorso alle Gacs già avviato, il processo di riduzione dell’esposizione proseguirà con ulteriori dismissioni per 1,2 miliardi.

Il raggiungimento dei target fissati dalla Bce sui crediti problematici prevede anche una strategia gestionale del portafoglio delle probabili inadempienze, che consenta il miglioramento del tasso di copertura media anche attraverso azioni di de-risking su alcune rilevanti posizioni ricomprese nell’aggregato.

I crediti problematici saranno gestiti tramite una piattaforma di gestione interna, il cui capitale sarà aperto ad un operatore specializzato esterno. L’impostazione strategica così rivista permette di individuare soluzioni che presentano un minore grado di complessità operativa e maggiore rapidità di esecuzione rispetto alle misure originariamente previste.

Il cda ha stabilito in 700 milioni l’entità del fabbisogno finanziario, di cui 500 milioni saranno reperiti tramite un aumento di capitale ad hoc e 200 milioni saranno raccolti dalla suddetta cessione della piattaforma di gestione degli npl, dalla vendita di alcuni immobili di pregio, dalla dismissione della partecipazione in Creditis e dallo smobilizzo del business riferito al merchant book (servizi di incasso relativi ai contratti Pos).

In riferimento all’aumento di capitale da 500 milioni, previsto per fine anno, la banca ha stipulato un accordo di pre-garanzia con Credit Suisse e Deutsche Bank, in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners.

Tale accordo è soggetto ad alcune condizioni specifiche, tra cui l’approvazione e l’attuazione di un piano industriale e finanziario sostenibile, comprensivo dell’implementazione delle citate dismissioni di asset ed eventuali altre operazioni di ottimizzazione del capitale, a cui si aggiunge il feedback degli investitori in relazione alla prospettata operazione di aumento di capitale.

Nel caso in cui tutte le condizioni saranno soddisfatte, per ciascuno dei Joint Global Coordinators l’accordo di pre-garanzia prevede la stipula di un contratto di garanzia per la sottoscrizione di eventuali azioni di nuova emissione rimaste non sottoscritte.

Secondo rumor di stampa, il cda del prossimo 11 luglio potrebbe fissare la data dell’assemblea per l’approvazione dell’aumento di capitale, che potrebbe tenersi a settembre.

Infine, si segnala che a rafforzamento della prima linea manageriale è stato nominato Andrea Soro nella carica di nuovo Cfo.