Ieri chiusura poco mossa per le borse europee al termine di una giornata con pochi spunti operativi complice anche la chiusura di Wall Street per la festività dell’Indipendence Day. A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni con un +0,1% a 21.031 punti, con la buona intonazione dei bancari parzialmente compensata dalla debolezza delle utilities. In lieve area negativa, invece, gli altri listini continentali tra cui il Dax di Francoforte (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
Debole il Ftse AIM Italiache ha segnato un calo dello 0,7%, sottoperformando il London Ftse Aim 100 (-0,4%) e il London Ftse Aim All Share (-0,3%). In netta contrazione i volumi scambiati nella seduta, che si sono attestati a 2.937.932, al di sotto dei volumi medi delle sedute precedenti fino a 3 mesi.
Pochi i titoli con segno positivo. Tra questi si segnala Siti B&T che ha segnato un rialzo del 3% con volumi sottili pari a 8.800 titoli trattati.
Acquisti anche su Italia Independent, che ha guadagnato il 4% con soli 1.70 azioni trattate e su Giorgio Fedon, che ha riportato un frazionale rialzo dello 0,4% con 1.600 pezzi tradati. Si ricorda che il CdA della società, leader internazionale negli accessori per l’occhialeria e il life style, ha deliberato di proporre all’assemblea straordinaria dei soci, convocata per il 9 agosto prossimo (10 agosto in seconda convocazione), di procedere con l’esclusione delle azioni della società dalle negoziazioni dal mercato francese, mantenendo la negoziazione delle stesse solo sull’Aim Italia. Tale decisione si fonda su valutazioni volte a consentire il miglior perseguimento della strategia di sviluppo industriale del gruppo, con la formazione, nell’interesse degli investitori, di un livello adeguato di volumi di scambio concentrato su un unico mercato, contenendo i costi di quotazione che su Aim Italia sono significativamente più bassi (meno della metà) di quelli sostenuti su Euronext Paris. In aggiunta, sul mercato francese nel 2016 il volume d’affari del gruppo si è notevolmente ridotto.
Ancora vendite su Imvest che, dopo il calo della seduta di lunedì scorso (-7,7%), ha perso ancora terreno cedendo l’8,3%. Il CdA della società immobiliare, specializzata in servizi di locazione immobiliare, trading e sviluppo immobiliare, ha riapprovato il progetto di bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2016, approvato lo scorso 26 maggio. Un’esigenza nata da alcuni fatti gestionali che hanno interessato le società partecipate, tra cui aver ricevuto dalla controllata Itet comunicazione di una perdita considerevole di cui la Imvest è venuta a conoscenza successivamente. I dati consolidati del gruppo evidenziano ora un valore della produzione pari a 7,6 milioni (12,2 milioni nel 2015), un Ebit a -2,9 milioni (-1 milione nel 2015), e un risultato netto di -3 milioni (+0,146 milioni nel 2015). L’indebitamento finanziario netto ammonta a 33,9 milioni, contro liquidità per 1,3 milioni a fine anno 2015.