Il Ftse Mib archivia la seduta sostanzialmente flat (+0,1%), in linea con gli altri indici europei, in una giornata caratterizzata dalla chiusura per la festività dell’Independence Day di Wall Street.
Continua, invece, il trend positivo del comparto bancario, il cui indice termina con un guadagno dell’1,2% ,dopo il +3,3% della seduta precedente, sovra-performando di oltre un punto l’indice europeo (+0,1%). Ormai per il settore creditizio tricolore sembra tornato il sereno dopo la soluzione della crisi dei casi più delicati, cioè quello delle banche venete e quello di Mps.
Proprio ieri l’istituto toscano ha ricevuto l’ok definitivo da parte della Commissione Ue alla ricapitalizzazione precauzionale, che comporterà un intervento dello Stato per 5,4 miliardi.
Guadagni pressoché generalizzati per tutti i titoli del settore, dove nel listino principale si mette in luce Ubi con un balzo del 4%, ancora in scia all’ottimo risultato della ricapitalizzazione che ha fatto il pieno di adesioni. Il progresso di ieri porta la performance da inizio anno a +63,6%, la migliore tra tutte le banche.
In evidenza anche Bper (+3,4%), le cui azioni beneficiano ancora del closing per l’acquisizione di Cariferrara.
Bene anche Banco Bpm (+1,7%) e Unicredit (+1,6%), quest’ultima grazie anche al perfezionamento della cessione di Pioneer ad Amundi, da cui scaturirà una plusvalenza netta di 2,1 miliardi, la quale porterà un incremento di 84 punti base del Cet1. Inoltre, le quotazioni traggono giovamento anche dal giudizio ‘overweight’ con target price a 21 euro assegnato da Jp Morgan.
Tra le Small Cap boom di Carige, che con un rimbalzo del 23% recupera ampiamente le perdite dell’ultimo mese e buona parte di quella degli ultimi tre, con il mercato che vede concrete possibilità di rilancio per l’istituto dopo l’approvazione da parte del board del piano di rafforzamento patrimoniale stimato in 700 milioni, di cui 200 saranno reperiti tramite la cessione di alcuni asset. Inoltre, gli investitori hanno trovato molto positiva l’intenzione dell’istituto ligure di dismettere ulteriori 1,2 miliardi di crediti problematici, dopo i 938 milioni già cartolarizzati, al fine di ridurre la propria esposizione.