Matteo Del Fante, neo Ceo di Poste, sta proseguendo nella revisione della struttura organizzativa.
Secondo rumor di stampa, entro pochi giorni dovrebbe essere nominato il nuovo Cfo, ruolo rimasto vacante dopo il passaggio di Luigi Ferraris alla guida di Terna. I medesimi rumor riportano che sarebbe in pole position un candidato interno, dopo che negli ultimi giorni l’Ad ha incontrato i potenziali aspiranti.
Recentemente, è stata costituita la divisione Corporate Affairs, che racchiude le funzioni di comunicazione, tutela aziendale, affari istituzionali, regolamentari e societari e rapporti con le authority, affari legali e corporate assurance, al cui vertice è stato nominato Giuseppe Lasco, che aveva già collaborato con Del Fante in Terna.
Inoltre, sono stati riuniti in un’unica area le funzioni acquisti e real estate per garantire efficienza nella gestione dei costi e nei sistemi di controllo che, a partire da domani, sarà guidata da Paolo Giancarelli. Attualmente lo stesso Del Fante è responsabile ad interim di suddetta area.
Nei giorni scorsi era stato completato anche il riassetto della controllata assicurativa Poste Vita con il rinnovo del board e la designazione di Maurizio Cappiello come direttore generale. Il tutto in attesa di nominare un nuovo Ad, probabilmente dopo l’estate.
Una volta completata la prima linea manageriale, Del Fante potrà concentrarsi nella stesura del piano industriale, che dovrebbe vedere la luce tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo, in cui dovrebbero essere riesaminate anche le singole strutture, sia di business sia di supporto.
Infine, si segnala che il Ceo sarebbe intenzionato a svalutare nuovamente la quota nel Fondo Atlante e l’esposizione verso Alitalia, che porterebbero ad una riduzione dell’utile netto rispetto al 2016, anche se il pay-out ratio dovrebbe restare invariato. Su questo fronte, un quadro più chiaro potrebbe aversi in occasione della presentazione della semestrale, fissata per il prossimo 2 agosto.
Intorno alle 15:00 a Piazza Affari il titolo viaggia sopra la parità (+0,2%) a 5,98 euro mentre il Ftse Italia Servizi Finanziari sale dello 0,6 per cento.