Il futuro della società di auto elettriche pone più di un interrogativo, dopo che la market cap del gruppo ha di recente superato quella di colossi come General Motors e Ford.
Un trend che sembra aver beneficiato più della cavalcata del settore tecnologico a stelle e strisce rispetto all’effettivo andamento del business, con consegne che stanno rallentando in un contesto di persistente disorganizzazione produttiva che rafforza i timori che il Ceo Elon Musk possa aver fissato ancora una volta target difficilmente raggiungibili.
Tesla infatti ha riportato per la seconda volta l’anno scorso consegne in declino trimestre dopo trimestre. Dati che, in aggiunta alle preoccupazioni riguardanti il fatto che il settore auto abbia ormai superato il picco della domanda, pongono dei dubbi sulla capacità di portare a termine il lancio del suo progetto più ambizioso, la berlina Model 3.
Negli scorsi giorni il nuovo modello ha superato tutti i procedimenti regolatori con due settimane di anticipo, con il gruppo pronto a spedire i nuovi veicoli ai primi 30 clienti già il prossimo 28 luglio mentre Musk ha dichiarato che la produzione sta crescendo esponenzialmente e dovrebbe raggiungere le 20 mila unità già a dicembre.
Una previsione che sembra confermare l’abitudine del Ceo del gruppo di fissare target e timeline aggressivi salvo poi deludere le aspettative, dato che 20 mila veicoli al mese è un numero che si avvicina a quante unità Tesla ha consegnato trimestralmente durante lo scorso anno.
Lunedì, inoltre, il gruppo ha comunicato di aver registrato 22 mila consegne nel secondo quarter, in calo rispetto alle oltre 25 mila dei primi tre mesi del 2017.
A ciò si aggiunge una competizione nel settore dell’elettrico che nei prossimi anni si farà sempre più agguerrita. Tra le ultime case a comunicare l’intenzione di abbandonare progressivamente i motori tradizionali, infatti, negli scorsi giorni Volvo ha svelato i suoi piani che prevedono il lancio di 5 nuovi veicoli ibridi ed elettrici tra il 2019 e il 2020.