Il Ftse Mib archivia la seduta sotto la parità (-0,4%) non beneficiando dell’avvio leggermente positivo di Wall Street, a sua volta in attesa della pubblicazione dei verbali relativi all’ultima riunione della Fed, con gli operatori in cerca di indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria dopo il rialzo di giugno. Il listino è stato frenato in minima parte anche dai dati macro riferiti ai Markit Pmi, che hanno mostrato un rallentamento dell’attività economica in Italia il mese scorso.
Il Ftse Mib risente anche dei realizzi scattati sul comparto bancario, dopo i guadagni degli ultimi giorni in seguito alla risoluzione dei casi più spinosi del settore creditizio tricolore, con l’indice che termina a -1% e facendo lievemente peggio di quello europeo (-0,2%).
Le prese di profitto hanno interessato quasi tutti i titoli del settore. Nel listino principale tengono meglio Intesa (-0,2%) e Ubi (-0,3%), quest’ultima grazie anche alla conferma del ‘buy’ con target price a 4,5 euro da parte di Citigroup.
Bper indietreggia del 2,4% dopo lo scatto di oltre 9% degli ultimi giorni grazie anche al closing dell’acquisizione di Cariferrara, che sarà incorporata nella banca guidata da Alessandro Vandelli entro fine anno. Da segnalare che lo stesso Vandelli, a proposito dell’acquisto del 40% di Arca Sgr, operazione che vede coinvolta anche Popolare Sondrio (-1,8%), ha sottolineato che si stanno facendo ancora delle valutazioni.
Tra le Small Cap continua il rally di Carige, che dopo il boom del +23% messo a segno martedì, guadagna un altro 5,5% con il mercato che vede concrete possibilità di rilancio per l’istituto dopo l’approvazione da parte del board del piano di rafforzamento patrimoniale stimato in 700 milioni, di cui 200 milioni saranno reperiti tramite la cessione di alcuni asset, e l’intenzione dell’istituto ligure di dismettere ulteriori 1,2 miliardi di crediti problematici, dopo i 938 milioni già cartolarizzati, per ridurre la propria esposizione.