I futures sui principali indici europei scambiano prossimi alla parità, preannunciando un avvio poco mosso per le borse continentali, dopo la chiusura contrastata di Wall Street e la mattinata debole dei listini asiatici.
In serata i titoli tecnologici hanno trascinato il Nasdaq (+0,7%), mentre Dow Jones e S&P500 hanno chiuso invariati, appesantiti dal calo dei titoli petroliferi. Nel frattempo, il rapporto dell’ultima riunione della Federal Reserve ha evidenziato un certo disaccordo fra i membri della banca centrale in merito alle tempistiche degli interventi di politica monetaria, alla luce dell’indebolimento dell’inflazione, oltre che sulla riduzione del bilancio, che comunque inizierà entro quest’anno.
In ogni caso, il ritmo del rialzo dei tassi di interesse da parte della banca centrale statunitense sarà graduale, lasciando intravedere un’unica ulteriore stretta monetaria nell’anno e presumibilmente a dicembre. Oggi, invece, toccherà alla Bce pubblicare i verbali dell’ultima riunione.
Sul fronte macro, in attesa dei dati sull’occupazione del Bureau of Labour Statistics di domani, sono in programma oggi i dati americani Adp sui nuovi impieghi di giugno nel settore privato, oltre alle richieste di disoccupazione della scorsa settimana, alla bilancia commerciale di maggio e all’indice Markit Pmi servizi e composto di giugno. In Europa, gli ordinativi alle fabbriche tedesche di maggio hanno registrato un incremento inferiore alle attese, mentre in Italia è previsto il Markit Pmi al dettaglio di giugno.
Fra le materie prime, il greggio rimbalza in mattinata (Wti 45,7) dopo il crollo di ieri sera, beneficiando anche dei dati Api che hanno evidenziato una diminuzione delle scorte, in attesa di conferme oggi pomeriggio dalle statistiche ufficiali dell’Eia.
A Piazza Affari occhi puntati ancora sui bancari, alle prese con la ricapitalizzazione di MPS il cui ritorno in Borsa è previsto per metà settembre. Ieri MEDIOBANCA ha riunito il proprio board per definire i numeri del budget dell’esercizio 2017-18, cominciato l’1 luglio, sulla base del preconsuntivo dell’anno fiscale. I conti verranno approvati il prossimo 3 agosto ma dovrebbero essere buoni e in linea con le attese.
Fuori dal listino principale attenzione ancora a BANCA CARIGE, che ha ceduto un portafoglio di crediti in sofferenza per 938,3 milioni di valore lordo alla data di cut-off al veicolo di cartolarizzazione Brisca Securitisation. Quest’ultimo ha emesso titoli Abs integralmente sottoscritti dal Gruppo Carige al loro valore nominale di 309,7 milioni, pari a circa 33% del valore lordo dei crediti ceduti. I titoli junior e mezzanine saranno collocati sul mercato, allo scopo di ottenere il deconsolidamento del portafoglio di crediti ceduti e richiedere la garanzia statale (GACS).