I listini continentali archiviano le contrattazioni con modeste variazioni positive, ancora sostenuti dal dato incoraggiante di venerdì sul mercato del lavoro americano in assenza di altri spunti significativi. Il Ftse Mib di Milano risale dello 0,8% a 21.190 punti, seguito dal Dax di Francoforte (+0,5%), dal Cac 40 di Parigi (+0,4%), dal Ftse 100 di Londra (+0,3%) e dall’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Nessuna indicazione di rilievo dall’agenda macroeconomica odierna, mentre in settimana l’attenzione degli investitori sarà focalizzata sugli interventi di metà settimana del presidente della Fed, Janet Yellen, davanti al congresso Usa e sull’avvio della stagione delle semestrali statunitensi, che si aprirà venerdì con i conti delle grandi banche d’affari.
Nel frattempo, si attenua momentaneamente la pressione sul mercato obbligazionario, con i rendimenti dei decennali in lieve calo dopo il rally delle ultime sedute. Il tasso sul Btp scende al 2,27% e il differenziale dal Bund cala in area 172,5 punti base.
Intanto, sul mercato dei cambi l’euro/dollaro scivola lievemente sotto quota 1,14, mentre il biglietto verde resta poco sopra 114,2 yen.
Tra le materie prime il petrolio recupera dai minimi intraday, con Wti e Brent che rimbalzano rispettivamente a 44,6 dollari e a 47,1 dollari al barile. Sullo sfondo restano comunque le preoccupazioni legate al perdurante eccesso di offerta, nonostante i tagli alla produzione implementati dai Paesi Opec e non Opec. Il prossimo 24 luglio i Paesi produttori si incontreranno per discutere la possibilità di limitare l’output di Libia e Nigeria, attualmente esclusi dall’intesa.
A Piazza Affari proseguono gli acquisti sulle utilities ITALGAS (+3,4%), ENEL (+1,7%) e SNAM (+1,3%), oltre che su FERRARI (+3,3%), MONCLER (+2,7%), CNH (+2,6%) e STM (+2,1%).
Tra i petroliferi risalgono SAIPEM (+2%), TENARIS (+1,3%) e, in misura minore, anche ENI (+0,3%), in scia al rimbalzo dell’oro nero.
Tra i bancari spiccano BPER (+1,4%) e BANCO BPM (+1,2%), che potrebbe cedere il 100% di Aletti Gestielle ad ANIMA (+6,2%) in cambio di un corrispettivo in contanti nell’ambito di un’operazione per creare il terzo operatore del risparmio italiano, con asset under management pari a circa 170 miliardi.
Restano in fondo al listino, invece, YNAP (-3,3%) e TELECOM ITALIA (-1,8%). Sulla prima scattano i realizzi dopo i recenti rialzi, mentre il colosso delle telecomunicazioni sconta soprattutto le indiscrezioni su una possibile uscita di Flavio Cattaneo dai vertici.