Il Ftse Mib archivia la seduta sotto la parità (-0,4%), in linea con i principali indici europei, anche a causa dell’apertura piatta di Wall Street, a sua volta in attesa delle audizioni presso Camera e Senato americani del presidente della Fed Janet Yellen. Il listino è rimasto indifferente anche di fronte ai positivi dati macro, che hanno visto un aumento della produzione industriale italiana.
Il Ftse Mib risente anche della seduta incolore del comparto bancario, che si concede una seduta riflessiva dopo gli ultimi rialzi in scia alle risoluzioni dei casi più critici del settore. L’indice bancario termina in calo dello 0,9% e sostanzialmente in linea con l’analogo europeo (-0,5%).
Nel listino principale si mettono in luce Ubi (+1,4%) e Bper (+1,8%). Riguardo a quest’ultima, gli investitori attendono novità sulla partita riguardante l’acquisto del 40% di Arca Sgr in mano alle venete, che vede coinvolta anche Popolare Sondrio (-0,2%), e di cui dovrebbe essersi discusso nel board tenutosi ieri, il quale tra l’atro ha approvato la fusione per incorporazione di Cariferrara nella banca emiliana.
Bene anche Banco Bpm (+0,8%) dopo che il vice presidente vicario Mauro Paoloni ha confermato la possibilità di integrazione della controllata Aletti Gestielle Sgr in Anima, di cui l’istituto guidato da Giuseppe Castagna è il primo azionista con il 14,7% del capitale.
Tra le Small Cap spicca il rimbalzo di Creval (+9,8%) grazie anche all’avvicinarsi della cessione del pacchetto da 1,5 miliardi di npl. L’operazione, che implicherebbe l’avvio di una cartolarizzazione, consentirà di ridurre l’esposizione sui crediti deteriorati dagli attuali 5,4 miliardi a 3,9 miliardi.
Continua il rialzo di Carige (+2,8%) nel giorno del cda che ha deliberato la cessione di un ulteriore portafoglio da 1,2 miliardi di crediti problematici entro il 2017. Inoltre, la banca ligure ha modificato la governance cooptando un nuovo consigliere e ha rivisto l’assetto organizzativo approvando la fusione della controllata attiva nel private banking.