Chiusura in frazionale ribasso ieri per gli indici dell’eurozona, deboli come Wall Street in attesa degli interventi di oggi e domani della chairwoman della Federal Reserve, Janet Yellen. A Milano il Ftse Mib ha chiuso la sessione cedendo lo 0,4% a 21.111 punti, a Londra il Ftse 100 e a Parigi il Cac 40 hanno chiuso a -0,5%, lievemente in calo anche il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%).
In una giornata con scarsi spunti macro e in assenza di notizie sulle utilities e rinnovabili, anche l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso la sessione in calo dello 0,4%, poco distate dal -0,5% segnato dal corrispondente indice europeo Stoxx 600 Utilities.
In ribasso le tutte le utilities a maggiore capitalizzazione, con Terna fanalino di coda in calo dell’1% a 4,74 euro.
Analogo l’andamento delle Mid Cap, ad eccezione di Erg che chiude un’altra seduta positiva segnando un rialzo dell’1,1% a 12,41 euro. Ieri Equita ha confermato il giudizio “Buy” sul titolo portando il target price da 13,7 a 14,5 euro.
Perfetto equilibrio tra i titoli in territorio positivo e negativo delle società a più bassa capitalizzazione, ma con performance negative più rilevanti rispetto ai frazionali rialzi. In particolare K.R. Energy ritraccia segnando un rialzo del 2,4% chiudendo a 0,43 euro.
Si segnala la stipula da parte di Falck Renewables, passata di mano a quota 1,23 euro (+0,5%), di un accordo con la norvegese Svelgen Kraft Holding per l’acquisto dell’80% di Vestavind Kraft, cui fanno capo due progetti eolici approvati in Norvegia, Hennøy e Okla, per una capacità complessiva di circa 70 MW. Il prezzo stabilito è di circa 2,2 milioni, da corrispondersi con risorse finanziare disponibili, più un potenziale earn-out di 3,8 milioni, a valle della decisione finale dell’investimento. Il closing, atteso per la fine di agosto 2017, è soggetto ad una serie di condizioni sospensive, inclusa l’approvazione finale dell’operazione da parte del board di Falck Renewables, mentre la decisione definitiva dell’investimento è fissata per fine settembre 2018. L’energizzazione dei progetti è prevista non prima del 2019. Falck Renewables potrà inoltre esercitare un opzione su ulteriori 125 MW di progetti eolici sviluppati da Svelgen Kraft Holding in Norvegia.