Borse europee poco mosse nel giorno del secondo intervento di Janet Yellen al Congresso Usa, alla vigilia dell’avvio della stagione di semestrali a stelle e strisce. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,4% a 21.522 punti, precedendo il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%) mentre il Cac 40 di Parigi termina a +0,3% e l’Ibex 35 di Madrid chiude in progresso dello 0,9 per cento.
Davanti alla commissione bancaria del Senato il presidente della Fed ha sostanzialmente ribadito i concetti già espressi ieri espressi alla Camera, sottolineando la moderata crescita dell’economia statunitense e mostrandosi favorevole a un graduale incremento dei tassi di interesse. La Yellen, inoltre, ha manifestato l’impegno dell’istituto centrale a monitorare le potenziali aree di rischio per lo scatenarsi di un’altra crisi, riaffermando la necessità di “preservare una liquidazione ordinata”. Infine, il presidente ha dichiarato che l’attuale politica fiscale non è sostenibile, ma potrà tornare ad esserlo grazie a una progressiva riduzione del debito.
Parole che non hanno smosso più di tanto il mercato delle valute, con l’euro/dollaro stabile in area 1,14 e il cambio tra biglietto verde e yen in lieve rialzo a quota 113,4. Fra le materie prime, invece, risale di oltre un punto percentuale il petrolio, con il Brent a 48,4 dollari e il Wti a 46,3 dollari.
Sull’obbligazionario, infine, risalgono i rendimenti dei decennali governativi, con il tasso del Btp che torna al 2,31% e lo spread Btp-Bund che si dilata nuovamente a 171 punti base.
A Piazza Affari spicca FCA (+3,9%) agevolata dall’avvicinarsi di un accordo sulle emissioni negli Stati Uniti. Bene anche TELECOM ITALIA (+2,7%) in attesa di certezze sui vertici, mentre ieri in serata è arrivata la conferma di S&P del rating di lungo termine con outlook passato da stabile a positivo.
Tra le utilities proseguono gli acquisti su ENEL (+2,1%), grazie anche a un report di Socgen in cui gli analisti hanno assegnato un giudizio ‘buy’ e prezzo obiettivo 5,6 euro.
Denaro pure su MEDIASET (+1,8%) e GENERALI (+1,5%), sulle indiscrezioni relative alla possibile cessione di asset nel ramo vita in Germania.
Poco mossi i bancari, così come ATLANTIA (-0,2%) che ieri ha annunciato che l’aumento di capitale in funzione dell’opas su Abertis sarà di 3,8 miliardi, con la proposta che sarà votata dall’assemblea del 2 agosto.
Fra i petroliferi, infine, avanza SAIPEM (+0,9%) mentre chiudono prossimi alla parità ENI (+0,2%) e TENARIS (+0,1%).