Borse europee poco mosse in attesa del secondo intervento in due giorni di Janet Yellen, che parlerà oggi davanti alla Commissione bancaria del Senato Usa. Intorno alle 15:45, dopo l’avvio cauto di Wall Street, il Ftse Mib di Milano (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%) scambiano intorno alla parità mentre il Cac 40 di Parigi avanza dello 0,4% e l’Ibex 35 di Madrid dell’1 per cento.
I toni più accomodanti del previsto utilizzati ieri dal presidente della Fed davanti alla Camera hanno attenuato i timori degli investitori circa una politica monetaria più restrittiva, confermando che il percorso di rialzo dei tassi di interesse proseguirà in modo graduale e che il programma di riduzione del bilancio comincerà quest’anno, senza ulteriori dettagli sulle tempistiche.
Sul fronte macroeconomico, dopo i dati della mattinata sull’inflazione di Germania e Francia sostanzialmente in linea con le attese, sono stati resi noti i numeri sui prezzi alla produzione e sulle richieste settimanali di disoccupazione statunitensi, entrambi lievemente superiori alle stime.
Scarsi movimenti sul Forex dove l’euro/dollaro resta in area 1,141, mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale a quota 113,4. In lieve rialzo anche il petrolio fra le materie prime, con il Brent a 47,9 dollari e il Wti a 45,7 dollari. Resta ben intonato l’oro in area 1.220 dollari l’oncia, sostenuto in parte dalla cautela della Fed.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta in area 167 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 2,26 per cento.
A Piazza Affari resta in vetta al listino pincipale TELECOM ITALIA (+2,6%) in attesa di certezze sui vertici, mentre ieri in serata è arrivata la conferma di S&P del rating di lungo termine con outlook passato da stabile a positivo.
Bene anche GENERALI (+1,5%) sulle indiscrezioni relative alla possibile cessione di asset nel ramo vita in Germania, mentre fra i bancari scambiano sulla parità UNICREDIT e INTESA.
Tra le utilities proseguono gli acquisti su ENEL (+1,5%), grazie anche a un report di Socgen in cui gli analisti hanno assegnato un giudizio ‘buy’ e prezzo obiettivo 5,6 euro, così come su STM (+0,9%) e MEDIASET (+1,5%).
Segno rosso invece per ATLANTIA (-1,4%) che ieri ha annunciato che l’aumento di capitale in funzione dell’opas su Abertis sarà di 3,8 miliardi, con la proposta che sarà votata dall’assemblea del 2 agosto.