Mercati – Europa debole dopo dati Usa, a Milano in luce Leonardo

Continua sostanzialmente piatta la seduta delle borse europee, dopo l’apertura flat di Wall Street a seguito della pubblicazione di dati macro nel complesso deludenti. Intorno alle 16:00, in lieve calo il Ftse 100 di Londra (-0,1%), il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e il Ftse Mib di Milano (-0,3%), mentre oscilla sulla parità l’Ibex 35 di Madrid.

Sul fronte macro, l’inflazione negli Stati Uniti a giugno è rimasta invariata, rispetto al +0,1% stimato dal consensus e al -0,1% della rilevazione precedente, mentre su base annuale ha segnato un +1,6% contro il +1,7% atteso e il +1,9% della rilevazione precedente.

Dati che hanno immediatamente indebolito il dollaro, con il cambio con l’euro salito a 1,1446 e quello con lo yen sceso a 112,4.

Oltreoceano è partita, inoltre, la stagione delle trimestrali, con la pubblicazione dei risultati di Jp Morgan, Wells Fargo e Citigroup, che hanno riportato andamenti in chiaroscuro seppure superiori alle attese degli analisti.

Sul fronte banche centrali, dopo che il governatore della Fed negli scorsi giorni ha confermato la graduale normalizzazione della politica monetaria durante l’audizione al Congresso, la Bce resta cauta nello stabilire una data precisa per la cessazione del Qe, anche se alcune indiscrezioni di stampa riportano che un’indicazione sulle tempistiche potrebbe arrivare nel prossimo meeting di settembre.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’Istat ha confermato le stime preliminari sull’inflazione di giugno. Lo scorso mese l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,1% su base mensile e aumenta dell’1,2% rispetto a giugno 2016 (da +1,4% di maggio).

Nel frattempo, Bankitalia ha innalzato le stime relative al Pil, portandole all’1,4% nel 2017 e all’1,3% nel 2018. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si restringe a 168 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo di circa 7 basis point al 2,25 per cento.

Tra le materie prime, infine, accelera il petrolio con il Brent (+1,1%) a 49 dollari e il Wti (+1,2%) a 46,6 dollari, mentre l’oro risale oltre quota 1.230 dollari l’oncia approfittando della discesa del biglietto verde.

A Piazza Affari, arretrano i bancari UNICREDIT (-1,9%), UBI (-1,7%), INTESA (-0,6%), che ha raggiunto un accordo con i sindacati per l’uscita di 3.900 dipendenti nei prossimi anni, e BANCO BPM (-1,8%), con quest’ultima che prosegue nella ricerca di un nuovo partner nella bancassurance. In controtendenza CREVAL (+2,5%) dopo la cessione di un pacchetto di 1,4 miliardi di sofferenze.

Ritraccia invece FCA (-1,2%), dopo il balzo della seduta di ieri, nonostante incremento delle immatricolazioni del 7,9% a 106.700 veicoli rispetto al +2,1% fatto registrare dal mercato, trascinando al ribasso anche EXOR (-1%).

Tra i petroliferi, ENI (+0,7%) starebbe valutando la possibilità di studiare progetti sulle rinnovabili con ENEL (-0,4%), in particolare in Africa. Accelerano anche SAIPEM (+0,9%) e TENARIS (+1,8%) in scia al rialzo del greggio.

Acquisti infine su Leonardo (+2,4%), che ha annunciato la firma del contratto del valore di circa 45 milioni per due anni fra NETMA (NATO Eurofighter and Tornado Management Agency) e il consorzio Eurofighter (BAE Systems, Leonardo, Airbus Defence & Space) per l’aggiornamento del sistema di protezione “Pretorian” dei velivoli Eurofighter Typhoon del Regno Unito.