Mercati – Europa in standby, occhi su trimestrali Usa e Bce

Prosegue la seduta incolore delle Borse europee che, poco dopo l’apertura di Wall Street, mostrano ancora variazioni contenute. Intorno alle 15:50 scambiano intorno alla parità il Ftse Mib di Milano, il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) mentre arretra leggermente il Dax di Francoforte (-0,3%) e avanza il Ftse 100 di Londra (+0,4%), sostenuto anche dalla sterlina in calo.

Anche oltreoceano i principali listini a stelle e strisce hanno avviato le contrattazioni poco mossi. Nel frattempo, l’attenzione degli investitori si concentra sulla nuova stagione di trimestrali che questa settimana entra nel vivo dopo i conti diffusi venerdì da Jp Morgan, Citigroup e Wells Fargo.

Sul fronte macro, la seconda lettura dell’inflazione dell’Eurozona ha confermato il rallentamento di giugno al +1,3%, rispetto al +1,4% di maggio e al +1,9% di aprile, ma ha evidenziato nel contempo un rafforzamento della crescita dell’indice core (+1,2%).

Dati che verranno presi in considerazione dalla Bce nella riunione di giovedì, che non dovrebbe riservare sorprese ma potrebbe fornire maggiori indicazioni sulle prossime mosse di politica monetaria dell’istituto centrale.

Sul Forex, intanto, l’euro/dollaro resta in area 1,146, approfittando anche degli ultimi deludenti dati macro statunitensi, ultimo dei quali l’indice sull’attività manifatturiera della Fed di New York pubblicato oggi, in netto calo a 9,8 rispetto ai 15 attesi dal consensus. Il biglietto verde arretra lievemente anche nei confronti dello yen, portando l’USD/JPY a 112,45. Si indebolisce invece la sterlina (GBP/USD a 1,307), in concomitanza con la ripresa dei colloqui sulla Brexit a Bruxelles.

Tra le materie prime, il petrolio scambia sostanzialmente invariato con Brent e Wti a 48,9 e 46,5 dollari al barile, mentre l’oro risale in area 1.234 dollari l’oncia beneficiando anche della valuta americana debole.

Nel comparto del reddito fisso, il rendimento del decennale italiano scende di circa 4 basis point al 2,25 per cento, con lo spread tra Btp e Bund a 167 punti base.

A Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto YNAP (+3,1%) e TELECOM ITALIA (+2,1%), oltre a FERRAGAMO (+1,9%) e PRYSMIAN (+1%). Quest’ultima ha toccato nuovi massimi storici in area 27,7 euro, spinta principalmente dalla decisione del cda di General Cable che, all’interno di una revisione delle strategie del Gruppo finalizzate a massimizzare il valore per gli azionisti, ha reso nota la possibilità di vendere l’azienda.

Ben intonati i petroliferi TENARIS (+0,9%) e SAIPEM (+0,9%), così come FINECO (+0,8%). Rifiatano, invece, le utilities dopo i rialzi della scorsa ottava, con ENEL (-0,6%), TERNA (-0,6%) e A2A (-1,4%).

Tra i bancari, infine, flette UNICREDIT (-0,5%) che ha perfezionato la cessione di un portafoglio da 17,7 miliardi di npl a Pimco e Fortress.