Avvio di settimana sottotono per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,7%) dopo l’ottima performance registrata nella scorsa ottava (+4,3%). L’indice italiano del comparto utility e delle rinnovabili ha fatto peggio non solo del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (invariato), ma anche dello Stoxx Europe 600 Utilities (-0,4%). A differenza di altre volte, i titoli del settore in esame quotati sul listino milanese non hanno beneficiato della riduzione dei rendimenti sui governativi europei, maggiormente accentuata sui titoli di Stato italiani ed europei.
All’interno del Ftse Italia Servizi, la seduta di ieri è stata particolarmente debole poi per le cinque Big Cap presenti nel paniere analizzato dato che tutte hanno concluso le contrattazioni su livelli inferiori a quelli della chiusura di venerdì. Tra queste Snam (-0,1%) ha sostanzialmente tenuto mentre Enel (-1%) e A2A (-1,2%) sono state colpite da prese di beneficio dopo i rialzi registrati nella scorsa ottava. Lettera moderata anche su Terna (-0,6%), con il gruppo guidato da Luigi Ferraris che venerdì scorso a mercati praticamente chiusi ha annunciato di aver firmato un Project finance da 81 milioni di dollari per la costruzione della linea di trasmissione da 500 kV in Uruguay. L’intero finanziamento è stato qualificato come “green loan” da parte di un’agenzia specializzata nella valutazione degli aspetti di sostenibilità nella strategia e nella gestione delle imprese poiché il nuovo elettrodotto consentirà di incrementare la generazione e il consumo di energia da fonti rinnovabili, aumentandone il relativo contributo alla produzione nazionale.
Seduta interlocutoria per le Mid Cap del settore, con Acea (+1,1%) che recupera parte del terreno borsistico perduto da inizio anno nei confronti delle altre multi utility del segmento in esame.
Tra le Small Cap, lettera su K.R. Energy (-2,4%) e Acsm-Agam (-1,7%), mentre sono saliti i titoli del Gruppo Waste Italia (+2,6%). Da segnalare che sempre ieri Edison (+0,5%) ha siglato un accordo vincolante per acquisire il 45,039% di Frendy Energy (quotata sull’Aim) da Cryn Finance e da un socio di minoranza, al prezzo unitario di 0,340 euro. Il prezzo potrà essere rettificato, solo in riduzione, nel caso in cui la posizione finanziaria netta effettiva del gruppo Frendy al 30 giugno 2017 risultasse minore a quella stimata. Diversamente, se dovesse risultare uguale o maggiore, il prezzo per azione Frendy resterà immutato. Il closing dell’operazione, atteso il prossimo ottobre dopo la determinazione del prezzo definitivo, è subordinato al fatto che Edison consegua una quota complessivamente non inferiore al 50,01% dei diritti di voto di Frendy. È previsto che Edison, successivamente, promuova un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulla totalità delle azioni Frendy, per un corrispettivo per azione pari al prezzo definitivo.