Il Ftse Mib chiude in calo dello 0,6% risentendo anche della forte accelerata dell’euro sul dollaro, dopo che la riforma sanitaria proposta dal presidente americano Donald Trump non dispone di un numero sufficiente di voti per poter essere approvata. È ciò si riflette anche su Wall Street, che ha aperto in rosso.
Tali dinamiche si riflettono anche sul comparto bancario, su cui pesano anche i realizzi dopo i recenti rialzi. L’indice arretra dell’1% e in linea all’omologo europeo (-1,5%).
Tra i titoli bancari del Ftse Mib Bper, Mediobanca terminano con ribassi compresi tra il 2 e il 3,5 per cento. Fanno leggermente meglio Ubi (-1,6%) e Unicredit (-1,8%). Quest’ultima potrebbe far ricorso alle garanzie statali (Gacs) nell’ambito della cartolarizzazione del portafoglio da 17,7 miliardi ceduto a Fortress e Pimco.
Intesa riesce a chiudere invariata mentre Banco Bpm contiene il rosso sotto l’1%, grazie anche al giudizio ‘outperform’ di Macquarie con target price a 4,2 euro.
Tra le Small Cap Popolare Sondrio (+0,1%) riesce a chiudere in positivo mentre Credem termina flat.
Tra le Small Cap si muove in controtendenza Creval (+1,1%), che recupera parzialmente il rosso accusato nella seduta precedente.
I realizzi, invece, penalizzano Carige (-1,8%), la cui corsa ha subito una piccola battuta d’arresto dopo l’ottima performance dell’ultimo mese a seguito delle decisioni del board per il rilancio della banca ligure.