Il gruppo presieduto da Tomaso Tommasi di Vignano auspica un rapido avvio delle gare per il servizio dei rifiuti in Emilia Romagna, al fine di superare la frammentazione, l’incertezza di gestione e la mancanza di equilibrio tariffario che caratterizza il quadro attuale. In questo modo i vertici di Hera hanno risposto a una parte delle contestazioni dell’Anac, l’Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone, che nei giorni scorsi aveva mosso una serie di obiezioni alle attività delle società del gruppo, tra cui la controllata Herambiente.
Alla base dei rilievi scritti dagli uomini di Cantone, vi è la circostanza che gli affidamenti per il business della raccolta della spazzatura nei comuni di Bologna, Ferrara, Modena e Rimini sono scaduti nel 2011 e proseguono da anni in regime di prorogatio in attesa delle gare. Pertanto implica – a giudizio dell’Anac – “un vantaggio improprio” per il gruppo Hera e la “sottrazione di “significative risorse al mercato di riferimento”.
La multi-utility bolognese, che sta lavorando “con la massima collaborazione” alle “controdeduzioni” da inviare all’Autorità, ricorda che le tariffe applicate sono più basse di circa il 15% alla media del Nord Italia, con una qualità dei servizi offerti paragonabile ai migliori standard europei.
Con riferimento alla sottrazione di “significative risorse al mercato di riferimento”, la stessa Hera sottolinea gli oltre 700 milioni di investimenti effettuati negli ultimi 10 anni in impianti e tecnologie, rivendicando di aver sempre agito nel rispetto delle leggi applicabili, in un contesto normativo in continua evoluzione e non compiutamente definito. Proprio l’incertezza legislativa su ambiti territoriali, affidamenti e obblighi di gara è una delle cause che hanno favorito il blocco della competizione negli affidamenti dei servizi.
A circa metà mattinata, le quotazioni dei titoli Hera a piazza Affari sono in leggero rialzo (+0,5%) rispetto alla chiusura di ieri, sostanzialmente in linea con il Ftse Italia Servizi Pubblici (+0,4%).