Il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,6%, migliorando la performance dopo l’apertura positiva di Wall Street, a sua volta sostenuta in particolare dal listino tecnologico a suon di record. Il tutto in attesa del meeting di oggi della Bce, da cui gli operatori si attendono qualche indicazione sulle prossime mosse per l’allentamento del Qe.
Il listino beneficia anche della tenuta del sistema bancario, con l’indice che termina appena sopra la parità (+0,1%) e sostanzialmente in linea all’omologo europeo (-0,1%).
Nel listino principale si mette in luce Unicredit con un guadagno prossimo all’1% che consente di azzerare in parte il rosso delle ultime sedute. La banca di piazza Gae Aulenti si appresta ad avviare la cartolarizzazione del portafoglio da 17,7 miliardi ceduto nei giorni scorsi a Pimco e Fortress.
Bene anche Bper (+0,7%) che starebbe preparando, insieme a Popolare Sondrio (-0,2%) una nuova offerta non vincolante del 40% di Arca Sgr in mano alle banche venete, ora in liquidazione.
Termina invariato Banco Bpm con il mercato che è rimasto indifferente alla possibilità che l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, nel prossimo settembre, potrebbe avviare la dismissione di un portafoglio di npl da 2 miliardi riguardanti crediti chirografari unsecured.
Tra le Small Cap tornano le prese di profitto su Creval (-1,6%), dopo il parziale recupero della giornata precedente.
Proseguono i realizzi su Carige (-2,6%), la cui corsa ha subito una piccola battuta d’arresto dopo l’ottima performance dell’ultimo periodo in scia alle decisioni del board per il riassetto dell’istituto ligure. Intanto, sono cominciate a circolare le ipotesi sui potenziali esuberi della banca genovese, che potrebbero di circa 100-150 unità superiori ai 755 previsti entro il 2020 dal piano strategico varato dall’ex Ad Guido Bastianini.