Mercati – Euro in rialzo dopo Draghi, spread in calo a 159 bp

Nessuno scossone per le borse europee che, dopo le parole del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, proseguono la seduta con rialzi frazionari. Intorno alle 16:00 scambiano in positivo il Ftse 100 di Londra (+0,8%), il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%), il Ftse Mib di Milano (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%). Oltreoceano, intanto, partenza poco mossa per Wall Street, con i principali indici in frazionale rialzo con l’eccezione del Dow Jones invariato.

La Bce ha deciso di mantenere lo status quo sui tassi di interesse, precisando che rimarranno inalterati per un periodo prolungato. L’Eurotower ha anche ribadito che il Quantitative easing durerà fino a dicembre e pure oltre se necessario.

Durante la conferenza stampa, Mario Draghi ha spiegato che il consiglio direttivo della Bce non ha ancora iniziato a discutere di tapering, ossia la riduzione degli stimoli monetari, ma ha aggiunto che verosimilmente si inizierà a trattare la questione “nel corso dell’autunno”.

Una dichiarazione inaspettata per il mercato, il quale si attendeva che i funzionari della Bce avessero già affrontato il tema in questo meeting. Il presidente ha affermato, inoltre, che il consiglio ha dedicato una certa attenzione al recente apprezzamento dell’euro. Proprio questo potrebbe essere uno dei motivi che hanno spinto l’istituto centrale a confermare toni più accomodanti del previsto.

Nonostante ciò, sul Forex, l’euro ha ripreso a salire nei confronti del dollaro, portando il cambio EUR/USD a 1,157 e dello yen (EUR/JPY a 129,6). La divisa nipponica risente anche del meeting della Bank of Japan di stamane, in cui è stata confermata la politica monetaria ultraespansiva ed è stato posticipato il raggiungimento del target del 2% di inflazione a fine 2019.

Dal versante macro, il Centro Studi di Confindustria stima una crescita del Pil italiano dello 0,3% nel secondo trimestre del 2017, con il primo aumento previsto già nei mesi estivi. L’Italia rimane ben ancorata alla ripresa mondiale, seppur in posizione di inseguitrice.

Inoltre, nel primo trimestre 2017 risale il rapporto debito/Pil nella zona euro. Lo rileva Eurostat, specificando che alla fine di marzo il dato si è attestato all’89,5% rispetto all’89,2% nell’ultimo trimestre dell’anno scorso. Nella Ue è aumentato dall’83,6% all’84,1 per cento. Nel primo trimestre il debito/Pil più elevato era della Grecia (176,2%), seguito da quello italiano (134,7%) e da quello portoghese (130,5%).

Acquisti infine sull’obbligazionario, dove il rendimento del Bpt cala di circa 7 bp al 2,12% e lo spread con il Bund si riduce in area 159 punti base.

Tornando a Piazza Affari, in pole position sul listino principale troviamo FERRAGAMO (+3,8%), seguita da RECORDATI (+3%) che ieri ha ottenuto dalla Commissione Europea l’autorizzazione alla commercializzazione del farmaco antipsicotico Reagila.

Ben comprata FERRARI (+1,7%). Sulla rossa, nonostante le smentite, tornano i rumor che sarebbe al lavoro sul progetto di un Suv da lanciare sul mercato entro il 2021.

Poco sotto la parità GENERALI (-0,3%), che ha siglato un accordo per la cessione delle proprie attività in Colombia e ha completato la vendita di quelle in Guatemala.

Perdita frazionaria anche per ENEL (-0,4%), dopo aver pubblicato ieri in serata il report semestrale relativo ai dati operativi che anticipa i risultati definitivi in uscita il prossimo 27 luglio.

Ancora vendite su TELECOM ITALIA (-1,3%). Secondo fonti di stampa, ieri Consob ha disposto un’ispezione nelle sedi di Telecom Italia a Roma e a Milano al fine di raccogliere documenti per verificare l’influenza esercitata da Vivendi (primo socio con il 23,9%) su Telecom, anche alla luce del recente via libera condizionato dell’Ue al controllo di fatto dei francesi sul Gruppo italiano e delle tensioni con l’Ad Cattaneo che hanno spinto quest’ultimo a un passo dall’uscita dal Gruppo. Scivola in fondo al listino CHN (-2%).