Il Ftse Mib chiude con un lieve calo dello 0,2% virando in territorio negativo in prossimità del finale, nel giorno della riunione della Bce. L’Eurotower ha deciso di mantenere fermi i tassi di interesse, precisando che rimarranno su tali livelli per un periodo prolungato. Francoforte ha, inoltre, ribadito che il Quantitative easing durerà fino a dicembre e pure oltre se necessario.
Il listino risente anche della seduta fiacca, seppur positiva, del comparto bancario, il cui indice termina appena sopra la parità (+0,1%) e in linea all’omologo europeo (+0,1%). Il settore potrebbe essere stato frenato dai rumor secondo i quali la Bce avrebbe considerato poco soddisfacenti gli obiettivi di riduzione degli npl presentati da alcuni istituti italiani.
Nel listino principale Intesa Sanpaolo (+0,4%) registra la performance migliore con un frazionale rialzo dello 0,4%, grazie anche alla conferma del giudizio ‘overweight’ di Morgan Stanley con target price alzato da 3,2 euro a 3,4 euro.
Terminano flat Bper, Banco Bpm e Unicredit, mentre Mediobanca e Ubi lasciano sul terreno rispettivamente lo 0,4% e l’1 per cento.
Tra le Small Cap tornano gli acquisti su Creval (+0,7%), le cui azioni recuperano buona parte del rosso riportato nella giornata precedente. L’istituto lombardo ha rinnovato il proprio programma Emtn, che prevede emissioni fino a un massimo di 5 miliardi.
Ancora prese di profitto su Carige (-0,6%), il cui rally ha subito una battuta d’arresto dopo l’ottima performance dell’ultimo periodo in scia alle decisioni del board per il rilancio della banca ligure.