Utility – Tira il fiato il comparto (-0,6%), in controtendenza Italgas (+1,6%)

Nella giornata in cui la Banca centrale europea ha lasciato invariati i tassi, ma ha anche sottolineato la forza della crescita economica nel vecchio Continente, il Ftse Italia Servizi pubblici (-0,6%) si è praticamente rimangiato quanto aveva guadagnato nella seduta di mercoledì. A pesare sull’indice tricolore del settore utility e delle rinnovabili anche la decisa flessione dei titoli Iberdrola (-2,1%) sul listino di Madrid dopo aver comunicato i risultati del 2° trimestre del 2017 e la guidance per la seconda parte dell’anno in corso. Nessun influenza sembra, invece, che abbia avuto la decisa flessione dei rendimenti sui titoli di Stato dei Paesi Periferici, Italia e Spagna, lungo tutta la curva dei rendimenti.

Nella seduta di ieri tra le Big Cap, si è distinta Italgas (+1,6%) che presenterà i conti relativi al periodo aprile-giugno 2017 il prossimo 28 luglio prima dell’apertura dei mercati. Ricordiamo che ieri sono state annunciate le dimissioni dal consiglio di amministrazione del gruppo torinese di Barbara Borra per sopravvenuti impegni professionali che rendevano incompatibile il mantenimento della carica di consigliere.

Prosegue il recupero di Snam (+0,4%) dopo l’ottima performance borsistica registrata nella seduta di mercoledì.

Deboli, invece, Terna (-0,9%) ed Enel (-0,9%), con quest’ultima che ha presentato i dati operativi relativi al 2° trimestre del 2017. Nel periodo in esame il gruppo guidato da Francesco Starace ha registrato una flessione della produzione di energia elettrica del 7% su base annua, ma ha portato a casa un incremento del 6,8% su base annua dell’energia elettrica venduta, grazie anche al maggior contributo dell’Italia (+7,6% su base annua).

Nel segmento delle Mid Cap, ancora denaro su Iren (+1%) che il prossimo 3 agosto pubblicherà i numeri del secondo trimestre del 2017. Un periodo meno rilevante sul computo annuale rispetto ai primi tre mesi di ogni esercizio a causa della minori vendite di gas e della ridotta attività nell’ambito del teleriscaldamento.

In lieve rialzo ieri anche Erg (+0,6%) che mercoledì pomeriggio a mercati chiusi aveva annunciato di aver concluso con successo il di emissione e collocamento presso investitori istituzionali del prestito obbligazionario non convertibile da 100 milioni di euro approvato dal Consiglio di amministrazione il 12 luglio 2017 e comunicato al mercato in pari data. I bond, con cedola fissa pari a 2,175% e scadenza 2023, serviranno a finanziare nuovi investimenti nel settore delle energie da fonti rinnovabili, nonché per rifinanziare gli investimenti effettuati sugli impianti idroelettrici in Italia.

Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, sono ritornati gli acquisti sul Gruppo Waste Italia (+22,2%) con volumi pari a 10 volte la media degli scambi nelle ultime 21 sedute. Seduta positiva per TerniEnergia (+1,3%) che ieri mattina prima dell’apertura dei mercati ha comunicato di aver venduto il 50% del capitale di Purify Srl, titolare di impianti di depurazione di rifiuti fluidi industriali e bonifica di acque di falda, ad Appalti Tecnologie Progettazione Ambienti & Costruzioni Srl (A.T.P.) per 3,425 milioni. Il corrispettivo verrà regolato in due tranche: entro luglio 2017 per 1,48 milioni ed entro il 30 giugno 2019 per 1,94 milioni.