Pietro Salini, Ad di Salini Impregilo, ha dichiarato di non escludere la possibilità della quotazione in America del gruppo italiano, poiché è quello il centro più importante del mercato dei capitali.
Del resto, come specificato dal numero uno del gruppo durante un’ intervistato alla stampa, Salini Impregilo è ormai una realtà internazionale che fattura più del 93% all’estero e in Italia i vincoli burocratici e di mercato spingono le imprese a trasferirsi all’estero, impoverendo il tessuto economico del Bel Paese.
Non sono escluse inoltre partnership con colossi esteri anche se l’Ad Pietro Salini ha preferito non fare nomi, specificando che le dimensioni, nel settore delle grandi opere, è fondamentale per gesire i grandi progetti, garantire eccellenza realizzativa e ingegneristica.
Secco il giudizio sull’Italia, dove per l’Ad Salini è chiaro a tutti che cosa andrebbe fatto in termini di infrastrutture, ma la burocrazia e la normativa rallentano sempre la partenza delle opere, rendendo il Paese prigioniero delle procedure. L’Italia non è in grado di trasformare le idee in piani concreti.