Utility – Ottava di riflessione per il settore (-0,6%) nell’attesa delle trimestrali

Dopo il forte rialzo (+4,3%) registrato nella seconda settimana di luglio, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha archiviato le ultime cinque sedute con un calo dello 0,6 per cento. Per l’indice delle società tricolori attive nel comprato utility e delle rinnovabili la performance borsistica settimanale è stata comunque migliore rispetto a quella portata a casa dal principale paniere di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (-1,3%), e dal corrispondente indice settoriale del vecchio Continente, lo Stoxx Europe 600 Utilities (-1,0%).

Un sostegno importante al Ftse Italia Servizi Pubblici è arrivato giovedì dal presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, che ha sottolineato la robustezza della crescita economica nell’Eurozona, ma soprattutto ha lasciato invariati i tassi e non ha annunciato nessuna fine anticipata dell’attuale programma di Quantitative Easing. Non a caso le parole del numero uno dell’istituto di Francoforte hanno consentito ai rendimenti sui titoli governativi europei, soprattutto dei Paesi Periferici (Italia e Spagna), di registrare una decisa discesa.

Tra le Big Cap presenti all’interno dell’indice italiano del settore utility e delle rinnovabili il rialzo maggiore nell’ottava appena conclusa è stato registrato da Italgas (+1,5%) che presenterà i conti relativi al periodo aprile-giugno 2017 il prossimo 28 luglio prima dell’apertura dei mercati. Ricordiamo che giovedì sono state annunciate le dimissioni dal consiglio di amministrazione del gruppo torinese di Barbara Borra per sopravvenuti impegni professionali che rendevano incompatibile il mantenimento della carica di consigliere.

Denaro che su Snam (+1,3%), con i corsi che hanno proseguito il recupero avviato a inizio luglio e si sono riportati a ridosso della soglia di 4 euro. Ricordiamo che il gruppo guidato da Marco Alverà presenterà i risultati del 2° trimestre 2017 mercoledì mattina, prima dell’apertura dei mercati, aprendo così di fatto la stagione dell’earning season per le società italiane del comparto in esame.

Sostanzialmente invariate le quotazioni di Terna (-0,2%) rispetto alla chiusura di venerdì 14 luglio nella settimana in cui il gruppo che gestisce la rete di trasmissione elettrica in Italia ha collocato con successo un bond decennale da 1 miliardo di euro, con richieste superiori a 1,6 miliardi. Il titolo è stato prezzato a 50 punti base sopra il corrispondente tasso midswap rispetto a una prima indicazione di rendimento pari a tra 65 e 70 punti base. L’operazione segue quella da 750 milioni dello scorso ottobre relativamente a un titolo con scadenza 2028.

Ha tirato un po’ il fiato Enel (-1,2%) nelle ultime cinque sedute, dopo che nella settimana compresa tra il 10 e il 14 luglio le sue quotazioni avevano registrato un rialzo complessivo del 5,3 per cento. A zavorrare i corsi del colosso elettrico italiano i dati relativi alla produzione di energia elettrica nel 2° trimestre 2017, diminuiti del 7% su base annua mentre la quantità di energia elettrica venduta a livello di gruppo è aumentata del 6,8% su base annua. Venerdì mattina prima dell’apertura dei mercati, i titoli del gruppo guidato da Francesco Starace hanno incassato da parte degli analisti di Berenberg la conferma della raccomandazione Buy, ma soprattutto la revisione al rialzo del target price a 5,75 euro dal precedente 4,50 euro.

Settimana all’insegna della lettera per A2A (-3,4%) che ha risentito dei rumours di stampa relativi a un provvedimento di blocco della proprie azioni in Epcg, pari al 41,7% del capitale, da parte dell’Alta Corte di Podgorica, su richiesta della Procura Speciale di Stato. Gli stessi vertici di A2A hanno dichiarato che accertamenti sono in corso allo scopo di verificare la sussistenza, i contenuti e le ragioni di un simile provvedimento, non essendo stato notificato alcun atto. Nel frattempo, l’amministratore delegato del gruppo controllato congiuntamente dal Comune di Milano e da quello di Brescia ha aggiunto che il premier del Montenegro ha confermato che i diritti del gruppo italiano derivanti dall’esercizio dell’opzione put rimangono pienamente garantiti e che pertanto si punta a incassare il corrispettivo pattuito di 250 milioni.

Nel segmento delle Mid Cap, la migliore performance borsistica dell’ottava appena conclusa è stata portata a casa da Iren (+2,5%), con il sindaco di Torino e quello di Genova che martedì si sono incontrati a Torino per discutere della governance della multi-utility quotata. Ricordiamo che i due enti locali, attraverso Finanziaria Sviluppo Utilities che è controllata pariteticamente dal Comune di Torino e dal Comune di Genova, hanno il 35,96% del capitale ordinario di Iren. Dal colloquio è emerso che i due si rivedranno il prossimo due agosto e che l’integrazione tra Iren e Amiu, la società genovese attiva nella raccolta dei rifiuti, non è una priorità.

Settimana di debolezza, concentrata soprattutto nell’ultima seduta, per Erg (-2,2%) che ha risentito di un articolo di stampa in cui è stato riportato che gli acquirenti più accreditati per le 2.600 stazioni di servizio della joint-venture TotalErg hanno presentato delle offerte non superiori a 500 milioni. Si tratta di una cifra inferiore sia al tetto iniziale di 700 milioni che all’importo stimato dagli analisti. Mercoledì pomeriggio a mercati chiusi il gruppo guidato da Luca Bettonte ha annunciato di aver concluso con successo l’emissione e il collocamento presso investitori istituzionali del prestito obbligazionario non convertibile da 100 milioni. I bond, con cedola fissa pari a 2,175% e scadenza 2023, serviranno a finanziare nuovi investimenti nelle energie da fonti rinnovabili, nonché per rifinanziare gli investimenti effettuati sugli impianti idroelettrici in Italia.

Lettera anche su Ascopiave (-2,5%) che, nell’attesa della trimestrale che sarà pubblicata il prossimo primo agosto, è scivolata sui livelli di fine marzo.

Tra le società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, sono ritornati gli acquisti sul Gruppo Waste Italia (+11,3%), con volumi boom nelle ultime due giornata borsistiche della settimana appena conclusa. Ottava in leggera flessione TerniEnergia (-1%) che ha comunicato di aver venduto il 50% del capitale di Purify Srl, titolare di impianti di depurazione di rifiuti fluidi industriali e bonifica di acque di falda, ad Appalti Tecnologie Progettazione Ambienti & Costruzioni Srl (A.T.P.) per 3,425 milioni. Il corrispettivo verrà regolato in due tranche: entro luglio 2017 per 1,48 milioni ed entro il 30 giugno 2019 per 1,94 milioni.