Mercati – Blitz del cambio EUR/USD oltre 1,17, rendimento Btp al 2,1%

I listini continentali proseguono la seduta in rialzo, incoraggiati anche dall’avvio positivo di Wall Street. Poco prima delle 16:00, nel Vecchio Continente, il Ftse Mib è a +0,6%, lievemente arretrato rispetto al Ftse 100 di Londra (+0,9%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,1%) mentre il Dax di Francoforte avanza dello 0,4 per cento.

Oltreoceano partenza positiva per S&P 500 (+0,3%) e Dow Jones (+0,5%), mentre il Nasdaq consolida l’ennesimo record storico della seduta precedente. L’attenzione degli investitori internazionali si concentra prevalentemente sull’ondata di risultati corporate, in attesa della riunione della Fed che si concluderà domani con l’annuncio sui tassi e la conferenza stampa di Janet Yellen.

Nel frattempo, sul Forex l’euro ha bucato al rialzo la soglia di 1,17 dollari, salvo poi tornare a 1,168, toccando così i livelli di quasi due anni fa (agosto 2015). In calo lo yen, che cede lo 0,4% sul dollaro (USD/JPY a 111,5) e lo 0,8% sulla moneta unica (EUR/JPY a 130,4).

Sul rialzo dell’euro contribuiscono in parte anche le indicazioni positive giunte dall’agenda macro, con l’indice Ifo di luglio sulla fiducia delle imprese tedesche che ha raggiunto inaspettatamente un nuovo massimo a 116 punti. Un segnale incoraggiante dalla prima economia europea, che rafforza le prospettive di un allentamento degli stimoli monetari a partire dal 2018.

Una linea di pensiero che sembra avvalorata anche dal nuovo rialzo dei rendimenti obbligazionari, con il tasso sul Btp decennale che risale di circa 6 basis point al 2,1%, mentre lo spread resta poco mosso in area 154 punti base.

Tra le materie prime avanza il petrolio, con Wti e Brent in rialzo di circa 2 punti percentuali rispettivamente a 47,3 e a 49,6 dollari al barile. A sostenere le quotazioni del greggio contribuiscono ancora gli impegni presi ieri dall’Opec per limitare la produzione, oltre ai segnali di rallentamento dal mondo dello shale oil americano, in attesa dei dati sulle scorte statunitensi dell’Api (oggi) e dell’Eia (domani).

A Piazza Affari avanza ancora LUXOTTICA (+2,4%), in scia ai conti semestrali pubblicati ieri a mercati chiusi. Acquisti anche su POSTE ITALIANE (+2,5%), che beneficia anche dell’upgrade del giudizio da ‘neutral’ a ‘buy’ di Banca Akros con target price a 7,1 euro. In evidenza pure LEONARDO (+2,2%) e GENERALI (+2,1%).

Tra i bancari avanzano UBI (+2,1%) e UNICREDIT (+1,5%), mentre INTESA è più arretrata a +0,8 per cento.

Denaro su TELECOM ITALIA (+1,9%), dopo l’ufficialità del divorzio tra l’Ad Flavio Cattaneo e la società, con una buonuscita di circa 25 milioni. Secondo le ultime indiscrezioni, il nuovo direttore generale di Telecom Italia dovrebbe essere l’israeliano Amos Genish, attuale Chief Convergence Officer di Vivendi. A completare l’assetto del vertice ci sarebbero Arnaud de Puyfontaine come presidente e Giuseppe Recchi nelle vesti di amministratore delegato. Intanto, de Puyfontaine avrebbe presentato in cda l’offerta di un’alleanza arrivata da Canal+ per una joint venture con Tim.

I risultati penalizzano SAIPEM (-1,4%), mentre scambiano in lieve rialzo CNH (+0,3%) e STM (+0,6%) in attesa della diffusione dei dati contabili domani.