Il Ftse Mib chiude con un rialzo dello 0,6% sostenuto anche dai buoni dati macro, che hanno visto il fatturato e gli ordinativi dell’industria crescere sia su base congiunturale sia tendenziale lo scorso maggio. Il listino principale beneficia anche dell’apertura positiva di Wall Street.
A contribuire alla performance del listino anche la giornata positiva del comparto bancario, che consolida i guadagni della giornata precedente. Il tutto anche in scia alle attese positive sulle prossime trimestrali ormai imminenti. L’indice termina con un +1,1% e sostanzialmente in linea all’omologo europeo (+1,8%).
Tra i titoli principali ancora in evidenza Ubi (+2,2%) che rafforza il progresso riportato lunedì. La banca guidata da Victor Massiah continua a godere di grande considerazione tra gli investitori, come testimoniato dalla performance da inizio anno (+64%), la migliore di tutto il comparto.
Bene anche le big Unicredit (+1,6%) e Intesa Sanpaolo (+0,8%), con quest’ultima che si avvantaggia anche dell’innalzamento del target price da 2,9 euro a 3,15 euro da parte di Jefferies.
Poco mossa, invece, Banco Bpm (-0,2%), con il mercato che non ha ancora scontato la riorganizzazione che l’istituto si avvia a implementare per far si che le controllate Banca Aletti e Banca Akros diventino il polo di riferimento rispettivamente del corporate finance e del private banking.
Tra le Small Cap prosegue il recupero di Creval (+2,3%) dopo il +3,5% della giornata precedente. Il titolo beneficia anche della conferma da parte dell’Ad Mauro Selvetti di ridurre l’esposizione lorda complessiva della banca sui deteriorati al 18% entro il 2018.