Il gruppo ha presentato risultati trimestrali nel complesso solidi, evidenziando una crescita dei margini superiore alle attese nonostante il lieve rallentamento dei ricavi. In particolare, il fatturato è aumentato dell’8% a 630 milioni, mentre l’Ebitda è balzato dell’11,3% a 130 milioni, confermando una redditività oltre il 20 per cento.
Brembo ha chiuso il secondo trimestre 2017 con una buona crescita dei risultati, battendo leggermente le attese a livello di margini nonostante l’incremento lievemente inferiore alle previsioni della top-line.
I ricavi hanno registrato un incremento dell’8% a 630 milioni, grazie al contributo positivo di tutti i mercati in cui opera il gruppo.
Nel dettaglio, il fatturato in Europa è aumentato del 19,2% a 344,1 milioni, beneficiando soprattutto della buona performance in Italia (+13,4% a 78,7 milioni). In crescita anche il mercato nord americano (+6,3%) a 167,8 milioni, nonostante la frenata del settore auto statunitense, mentre l’andamento in Asia è stato trainato in particolare dall’India (+42% a 18,2 milioni) e dalla Cina (+35,4% a 62,1 milioni), con quest’ultima che ha beneficiato del contributo di Asimco, consolidata da maggio 2016. Confermati i segnali di ripresa, infine, in sud America, in crescita del 22,5% a 17,7 milioni.
Per quanto riguarda le singole applicazioni, il segmento delle autovetture ha segnato un +8,1% a 478,2 milioni, mentre i motocicli hanno evidenziato un balzo del 22,8% a 63,7 milioni. L’area delle competizioni, infine, è cresciuta del 5,5% a 31,3 milioni, mentre la divisione veicoli commerciali ha registrato una flessione del 4,5% a 56,7 milioni.
A fronte dell’aumento dei ricavi leggermente inferiore alle attese, i margini sono cresciuti oltre le stime di consensus grazie al rapido start-up degli stabilimenti in Usa e Messico. In particolare, l’Ebitda è salito dell’11,3% a 130 milioni, confermando un ottimo livello di redditività oltre il 20%.
L’utile netto, invece, ha registrato un incremento del 3,4% a 69 milioni, sostanzialmente in linea alle previsioni, mentre dal lato patrimoniale l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 marzo 2017, è aumentato di circa 33 milioni a 259,7 milioni, dopo il pagamento dei dividendi lo scorso maggio.
Il management non ha fornito indicazioni precise sulla guidance 2017, confermando il cauto ottimismo sulle prospettive future pur in un contesto di globale volatilità.