Il gruppo guidato da Marc Benayoun ha registrato nel periodo aprile-giugno dell’anno in corso ricavi di vendita pari a 2,17 miliardi di euro, in flessione dell’11,1% rispetto allo stesso periodo del 2016 a causa dei minori proventi da contratti derivati di copertura in relazione alla dinamica dei prezzi, che hanno determinato un impatto soprattutto sulla filiera idrocarburi. I ricavi di questo settore di attività, pari a 1,19 miliardi, hanno infatti subito una contrazione del 7% su base annua, nonostante l’incremento delle vendite. Più sostenuta (-10,2% su base annua) la riduzione dei ricavi della filiera energia elettrica, pari a 1,16 miliardi, a causa della diminuzione dei volumi venduti per effetto di una diversa ottimizzazione di portafoglio, che ha più che compensato l’aumento dei prezzi medi di vendita. Ricordiamo che Fenice, società specializzata nell’efficienza energetica e nei servizi ambientali, è stata consolidata a partire dal 1° aprile del 2016 e, quindi, il confronto tra il 2° trimestre del 2017 e quello del 2016 relativamente a queste attività è omogeneo.
A livello di risultati della gestione caratteristica, l’Ebitda di Edison nel 2° trimestre del 2017 è aumentato del 17,3% su base annua, raggiungendo quota 197 milioni grazie alla buona performance operativa di tutte le aree di business. In particolare, il margine operativo lordo rettificato della filiera idrocarburi è balzato del 22% rispetto al 2° trimestre del 2016 grazie alla ripresa dello scenario petrolifero, che si è tradotta in una maggior redditività dell’attività di esplorazione e produzione di idrocarburi. In deciso miglioramento anche l’attività di compravendita del gas che contribuisce all’Ebitda rettificato della filiera per circa i due terzi. Il margine operativo lordo rettificato della filiera energia elettrica ha registrato un progresso dell’11,8% su base annua, salendo a 57 milioni dai 51 milioni del 2° trimestre del 2016, che includevano una posta positiva non ricorrente legata all’operazione con Sel per gli impianti sul fiume Cellina, beneficiando principalmente dei maggiori margini registrati nella generazione termoelettrica.
L’Ebit del gruppo di Foro Buonaparte è stato positivo per 11 milioni, in forte flessione rispetto ai 55 milioni del 2° trimestre del 2016. Sul risultato ha inciso pesantemente la variazione del fair value relativo all’attività di hedging delle commodity e dei cambi che è stata negativa per 63 milioni contro un valore positivo di 15 milioni rilevato nel 2° trimestre del 2016.
Nel periodo aprile-giugno del 2017 il risultato pre-tasse è stato negativo per 61 milioni, rispetto a un valore positivo di 36 milioni nel 2° trimestre del 2016, in conseguenza delle dinamiche sopra descritte e nonostante il miglioramento del costo del debito che l’anno scorso aveva registrato oneri non ricorrenti. Sul risultato hanno inciso anche le operazioni di cessione comunicate finora (Adriatic Lng, Itg e Istituto Europeo di Oncologia) che hanno avuto un impatto negativo di 48 milioni sul trimestre in esame.
Edison ha così concluso il 2° trimestre dell’anno in corso con un risultato netto negativo per 121 milioni, rispetto all’utile di 9 milioni rilevato nello stesso periodo del 2016.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 del gruppo controllato da Edf è stato pari a 780 milioni, in miglioramento rispetto a 934 miliardi rilevati alla fine dello scorso marzo, grazie alla generazione di cassa derivante dallo svolgimento dell’attività industriale e al miglioramento della gestione del capitale circolante.