Enel – Consensus 2° trim. 2017

Nel pomeriggio di oggi, poco prima della chiusura dei mercati, il colosso elettrico italiano pubblicherà i risultati del periodo aprile-giugno dell’anno in corso. Alle 18:00 il management di Enel presenterà i conti alla comunità finanziaria e indicherà se la guidance 2017 comunicata in precedenza a livello di Ebitda (15,5 miliardi di euro) e di utile netto ordinario (3,6 miliardi) sarà confermata o modificata.

Tornando ai numeri del 2° trimestre del 2017, il Consensus degli analisti raccolto da Bloomberg indica per l’Ebitda la cifra di 3,72 miliardi, in flessione del 7,8% su base annua. Alla base della debole performance operativa stimata dai broker per il gruppo guidato da Francesco Starace l’attesa flessione dell’Ebitda nel business della generazione elettrica in Italia, a causa della bassa produzione idroelettrica, parzialmente compensata dal previsto miglioramento dei margini nell’attività di vendita di elettricità sul mercato libero. Debole anche la Spagna, con Endesa che ieri ha già pubblicato la propria trimestrale, mentre per le attività di Enel in America Latina l’effetto negativo della debole produzione idroelettrica potrebbe essere confermato dall’aumento dell’output nell’ambito dell’eolico e solare a seguito dell’incremento della capacità installata. Da ricordare poi che il deconsolidamento nel secondo semestre del 2016 di Slovenske Elektrarne e di alcune attività di rinnovabili negli Stati Uniti peserà sul margine operativo lordo delle relative divisioni.

A livello di Ebit, gli analisti stimano 2,35 miliardi, in flessione del 7,4% su base annua, nonostante la voce ammortamenti e svalutazioni è prevista in contrazione dell’8,4% rispetto al 2° trimestre del 2016. Per la chiusura del conto economico di Enel relativamente al periodo aprile-giugno del 2017 è atteso un utile netto di 825 milioni, in contrazione del 7,8% rispetto allo stesso trimestre del 2016.

Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2017 è previsto a 39,28 miliardi, sostanzialmente sugli stessi livelli di fine marzo anche se potrebbe essere inferiore a causa dell’effetto valutario.