I principali listini europei restano deboli, nonostante l’apertura su nuovi massimi di Wall Street, con l’attenzione degli investitori concentrata attorno alle trimestrali. Intorno alle 15:50 il Ftse Mib di Milano (flat), il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,15%) sono sostanzialmente invariati mentre il Dax di Francoforte arretra dell’1%, penalizzato anche dal -5,4% di Deutsche Bank dopo i conti.
Il tutto all’indomani del meeting della Federal Reserve, che ha lasciato inalterati i tassi di riferimento senza fornire ulteriori indicazioni sulle tempistiche del prossimo intervento. La maggior parte degli operatori ritiene ancora che la terza stretta monetaria dell’anno avverrà a dicembre, ma l’impressione è che non ci sia fretta, visto anche il recente rallentamento dell’inflazione. Verrà invece avviato a breve il programma di riduzione del bilancio.
Scarsi spunti dall’agenda macro odierna, con i dati preliminari di giugno sulle scorte americane all’ingrosso, risultati sopra le attese. Più ricco invece il calendario di domani, in cui spiccano la prima lettura del Pil a stelle e strisce del secondo trimestre e le statistiche preliminari di luglio sull’inflazione di Germania e Francia.
Nel frattempo, sul Forex, il dollaro recupera terreno nei confronti delle altre valute, con il cambio dollaro/yen a 111,5 e l’euro/dollaro sceso nuovamente sotto quota 1,17, dopo che i toni giudicati accomodanti utilizzati ieri dalla Fed avevano indebolito il biglietto verde.
Tra le materie prime, scambia poco mosso il petrolio dopo il rally sostenuto dai dati sulle scorte Usa migliori delle attese. Wti e Brent sono pressoché invariati rispettivamente in area 48,7 e 51 dollari al barile. Ben intonato l’oro, che ha bucato al rialzo i 1.260 dollari l’oncia grazie anche alla debolezza della divisa americana.
In lieve calo i rendimenti obbligazionari sulla scadenza decennale. In particolare, il tasso del Btp scende di 2 bp al 2,09%, con lo spread dal Bund stabile in area 155 punti base.
A Piazza Affari l’attenzione è focalizzata sui conti delle big cap, che premiano in particolare MONCLER (+4%), AZIMUT (+3,2%), BANCA GENERALI (+2,5%), BANCA MEDIOLANUM (+1,8%) e RECORDATI (+1%).
I risultati non scaldano invece BREMBO (-0,5%), FCA (-0,2%) e LEONARDO (-0,3%).
Invariata TERNA dopo la semestrale mentre ITALGAS (+0,4%) ed ENEL (+0,1%) aspettano ancora i conti, così come PRYSMIAN (-0,7%).
In ordine sparso i bancari, mentre in fondo al listino scivola TELECOM ITALIA (-1,6%) alla vigilia della semestrale.