Nell’attesa dei risultati del 2° trimestre del 2017 che saranno pubblicati oggi pomeriggio, le azioni della multi-utility capitolina stanno lasciando sul terreno il 2,7% rispetto alla chiusura di ieri, a fronte di una flessione dell’1,6% del Ftse Italia Servizi Pubblici. A pesare sulle quotazioni di Acea, controllata al 51% dal Campidoglio, ci potrebbe essere l’indagine della procura di Civitavecchia sui prelievi idrici dal lago di Bracciano che ha portato ieri i carabinieri del Nucleo operativo ecologico a perquisire la sede di Acea Ato 2, la società che gestisce il servizio idrico a Roma e provincia, e ad acquisire alcuni documenti.
Ricordiamo che lo scorso week-end il gruppo guidato da Alberto Irace era finito al centro delle polemiche per aver contribuito, insieme alla gravissima siccità, all’abbassamento del livello dell’acqua del Lago di Bracciano. Per evitare il prosciugamento del bacino naturale, la Regione Lazio ha intimato ai vertici della multi-utility capitolina di sospendere il prelievo dell’acqua dal 28 luglio. Decisione contro cui il top management di Acea ha deciso di ricorrere dato che in assenza di precipitazioni si arriverebbe al razionamento della fornitura d’acqua nella città di Roma.
È necessario sottolineare che l’attuale sistema tariffario non è legato all’andamento dei volumi distribuiti e pertanto l’impatto della decisione della Regione Lazio sui conti di Acea è praticamente nullo. L’emergenza di queste settimane, invece, potrebbe costringere il gruppo guidato da Alberto Irace ad aumentare gli investimenti nella manutenzione della rete idrica dato che nell’area di Roma le perdite delle condutture arrivano fino al 44% di quanto distribuito.