Il gruppo ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio con una crescita a doppia cifra dei ricavi del 10,1% a 1.262,4 milioni e una marginalità superiore al 20 per cento. L’incremento dei volumi ha inoltre consentito un aumento del 9,8% a 189,5 milioni dell’Ebit, nonostante l’incremento degli ammortamenti per effetto dei significativi investimenti per ampliare la capacità produttiva. In aumento del 7,6% a 136,7 milioni l’utile netto, anche grazie all’effetto cambi positivo, mentre l’indebitamento finanziario netto aumenta di circa 64 milioni a 259,7 milioni principalmente a causa dei sopra citati investimenti.
Brembo ha archiviato il primo semestre 2017 con risultati definiti dal presidente Alberto Bombassei “particolarmente soddisfacenti perché frutto di una dinamica trasversale dei segmenti di mercato e delle aree geografiche”.
I ricavi sono cresciuti del 10,1% a 1.262,4 milioni, mentre a parità di perimetro, escludendo il contributo di Asimco (consolidata la 1 maggio 2016) il fatturato è risultato in aumento dell’8 per cento.
A livello di singoli segmenti di mercato, particolarmente positiva la performance delle applicazioni per motocicli, che ha registrato un +15,6% a 126,4 milioni, favorito da un settore che sta vivendo una forte crescita trainato soprattutto dall’India.
Bene anche il segmento delle applicazioni per auto (+11,6% a 954,6 milioni) e il business delle competizioni (+4,6% a 67 milioni), mentre i ricavi della divisione veicoli commerciali sono diminuiti del 2,6% a 114,3 milioni.
Per quanto riguarda le aree geografiche, le vendite sono cresciute in Italia del 15,6% e in Germania del 3,3%, mentre sono diminuite del 13,1% in Francia e dell’1,2% in Gran Bretagna.
Prosegue la fase di forte espansione in Asia, con l’India che ha segnato un +31,7% (+24,9% a parità di cambi) e la Cina un +63,2% anche grazie al contributo di Asimco, mentre il Giappone ha registrato una flessone del 10,5 per cento.
Bene, infine, il continente americano, con l’area Nafta (Stati Uniti, Messico e Canada) in crescita del 6,0% ed il Sudamerica (Brasile e Argentina) in progresso del 25,2% (+13,9% a parità di cambi), confermando i segnali di una possibile ripresa del mercato già intravisti verso la fine del 2016.
Migliora a doppia cifra anche l’Ebitda, che ha segnato un +12,8% a 255,5 milioni con un margine superiore al 20% conseguito anche grazie al rapido start-up degli impianti in Usa e Messico. L’Ebit, invece, è aumentato del 9,3% a 189,5 milioni, con un ros stabile al 15%, nonostante un incremento di oltre il 14% degli ammortamenti per effetto dei significativi investimenti effettuati nel periodo.
Il semestre si è chiuso con un utile netto pari a 136,7 milioni, in crescita del 7,6% su base annua grazie al favorevole effetto cambi, con differenze cambio nette positive per 1,1 milioni rispetto a -2,8 milioni nell’analogo periodo 2016.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 259,7 milioni, sostanzialmente in linea al 30 giugno 2016, ma in aumento di 64 milioni rispetto al 31 dicembre 2016 principalmente per effetto per i consistenti investimenti sostenuti (161,5 milioni) per conseguire gli incrementi di capacità produttiva.