Italgas – Da incorniciare il 1° sem. 2017

Nei primi sei mesi dell’anno in corso i ricavi del più grande gruppo in Italia attivo nella distribuzione del gas hanno raggiunto quota 565 milioni, in aumento del 9,5% su base annua grazie all’aumento delle entrate regolate nella distribuzione del gas. Nel dettaglio, Italgas ha beneficiato di maggiori ricavi di vettoriamento per 14 milioni dovuti al riconoscimento tariffario della componente investimenti, a conguagli tariffari relativi a esercizi precedenti, nonché altri elementi tra cui l’effetto rilevato nel primo semestre 2016 del mancato riconoscimento da parte dell’Autorità dell’incentivazione per gli investimenti in sostituzione della tubazione in ghisa per gli anni precedenti.

Inoltre, Italgas ha beneficiato dell’aumento degli altri ricavi regolati distribuzione gas, dovuti essenzialmente all’incremento di un contributo legato al piano d’investimenti di sostituzione di misuratori tradizionali con quelli elettronici (smart meter), nonché ai maggiori ricavi per prestazioni accessorie di rete e a ricavi regolati. I ricavi diversi si riferiscono a vendita acqua e prestazioni conto terzi e si riducono di un milione di euro rispetto al primo semestre 2016.

A livelli di risultati operativi, l’Ebitda conseguito nel 1° semestre del 2017 è stato pari a 390 milioni, in aumento del 21,9% rispetto al corrispondente periodo del 2016 grazie all’effetto combinato dei maggiori ricavi e dei minori costi operativi (-10,7% su base annua). L’Ebit del periodo in esame è aumento del 14,6% su base annua in quanto la voce ammortamenti e svalutazioni è lievitata del 31% rispetto al 1° semestre del 2016 a seguito prevalentemente della riduzione della vita utile dei misuratori tradizionali, soggetti al piano di sostituzione con i misuratori elettronici (smart meter), così come previsto dalle delibere AEEGSI nell’ambito del piano di realizzazione della telelettura.

L’utile netto del 1° semestre del 2017 è stato pari a 140 milioni in forte progresso rispetto allo stesso periodo del 2016, quando si era fermato a 114 milioni. Un risultato raggiunto grazie anche ai minori oneri finanziari netti a seguito principalmente dei minori costi correlati all’indebitamento finanziario e ai minori oneri finanziari connessi all’attualizzazione dei fondi ambientali, ma anche ai maggiori proventi netti su partecipazioni. Tali fattori sono stati in parte compensati dalle maggiori imposte sul reddito, dovute principalmente all’incremento della base imponibile del periodo e al minor beneficio Ace – Aiuto alla crescita economica parzialmente compensate dalla riduzione dell’aliquota IRES dal 27,5 % al 24 per cento.

Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno del 2017 è stato pari a 3,68 miliardi, in aumento dell’1,8% rispetto a fine dicembre 2016 anche per il pagamento del dividendo (162 milioni), considerando anche che gli investimenti del 1° semestre del 2017 sono balzati del 59,9% rispetto allo stesso periodo del 2016.