I principali listini europei tagliano il traguardo in rosso, penalizzati dalle trimestrali deludenti di alcune società e dalla debolezza in avvio di Wall Street, con il Nasdaq appesantito dai conti sottotono di Amazon. Maglia nera per il Cac 40 di Parigi (-1,1%), seguito dal Ftse 100 di Londra (-1%), il Ftse Mib di Milano (-0,9% a 21.430 punti), l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%), il Dax di Francoforte (-0,4%).
La giornata ha offerto alcuni interessanti spunti macroeconomici, tra cui spicca la lettura preliminare del Pil statunitense del secondo trimestre, in crescita del 2,6% come previsto. Lievemente sopra le attese invece i dati preliminari di luglio sull’inflazione tedesca, invariata all’1,5 per cento.
Sul Forex, continua la corsa dell’euro che raggiunge quota 1,176 dollari, con il biglietto verde penalizzato anche da quella che sembra la bocciatura definitiva della riforma sanitaria di Trump. Ieri, infatti, il Senato americano ha respinto anche la versione più “soft” del disegno di legge progettato per sostituire l’Obamacare. Il dollaro ha perso terreno anche nei confronti dello yen e il cambio USD/JPY viaggia ora in area 110,75.
Tra le materie prime risale il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 49,6 e 52,4 dollari al barile, mentre l’oro si avvicina a 1.270 dollari l’oncia complice la debolezza della divisa statunitense.
Nel comparto del reddito fisso risalgono leggermente i rendimenti sulla scadenza decennale, con il tasso del Btp al 2,11% e lo spread dal Bund in lieve aumento a 157 punti base.
A Piazza Affari avanza SAIPEM (+1,5%) dopo aver concordato con Petrobel variazioni del contratto già in essere per un valore complessivo di 900 milioni di dollari (769,3 milioni di euro). In lieve rialzo tra i petroliferi anche ENI a +0,3% mentre TENARIS chiude sulla parità.
Ancora positiva MONCLER (+1,2%), già in vetta al listino nella seduta precedente in scia ai conti.
Pesante LUXOTTICA (-3,6%) affossata dai conti deludenti di Essilor, che ha anche abbassato le previsioni per il 2017. Sottotono pure STM (-2,5%), debole come tutto il comparto a livello europeo dopo la trimestrale deludente di Amazon e il conseguente arretramento del Nasdaq. Arretrano anche BANCA MEDIOLANUM (-2,6%), LEONARDO (-2,4%) e BUZZI (-2,1%).
In calo dell’1,6% anche ENEL, che ieri ha diffuso i risultati del semestre. Deboli anche le altre utilities, così come i bancari tra cui si salvano solo INTESA (-0,1%) e BPER (+0,5%).
Resiste FCA (+0,1%) che ha ottenuto dalle autorità Usa l’approvazione a riprendere a vendere i veicoli diesel sul mercato americano. In flessione, infine, TELECOM ITALIA (-1,4%), fresca di risultati, che ha nominato Amos Genish nuovo direttore operativo.