Prosegue in ribasso la seduta delle borse europee, con principali indici continentali che intorno alle 12:00 scambiano tutti in territorio negativo. Maglia nera il Cac 40 di Parigi (-1,4%) affondato da Renault (-5%) ed Essilor (-4%), seguito dal Ftse Mib di Milano (-1%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,9%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,7%).
La giornata offre alcuni interessanti spunti macroeconomici, tra cui spicca la lettura preliminare del Pil statunitense del secondo trimestre, previsto in crescita del 2,6 per cento. In Francia le stime flash del Pil del secondo trimestre e dell’inflazione di luglio sono risultate sostanzialmente in linea con le previsioni, così come la fiducia dei consumatori dell’Eurozona di luglio. Nel pomeriggio sono attesi anche i dati sull’inflazione tedesca dello stesso mese.
Intanto, sul Forex l’euro scambia a 1,171 dollari, con il biglietto verde penalizzato da quella che sembra la bocciatura definitiva della riforma sanitaria di Trump. Ieri, infatti, il Senato americano ha respinto anche la versione più “soft” del disegno di legge progettato per sostituire l’Obamacare. Il dollaro ha perso terreno anche nei confronti dello yen e il cambio USD/JPY viaggia ora in area 111,3.
Tra le materie prime l’oro resta poco sotto la soglia dei 1.260 dollari mentre. Per quanto riguarda il petrolio, il Brent avanza di mezzo punto percentuale a 51,7 dollari al barile e il Wti scambia invariato a 49 dollari.
Nel comparto del reddito fisso risalgono i rendimenti sulla scadenza decennale, con il tasso del Btp al 2,135% e lo spread dal Bund in lieve aumento a 156,5 punti base.
A Piazza Affari avanza ancora MONCLER (+2%), già in vetta al listino ieri in scia ai conti, mentre SAIPEM guadagna l’1,2% dopo aver concordato con Petrobel variazioni del contratto già in essere per un valore complessivo di 900 milioni di dollari (769,3 milioni di euro).
Pesante LUXOTTICA (-3,2%) affossata dai conti deludenti di Essilor, che ha anche abbassato le previsioni per il 2017. Sottotono anche STM (-2,4%), debole come tutto il comparto a livello europeo dopo la trimestrale deludente di Amazon e il conseguente arretramento del Nasdaq nella seduta di ieri.
In calo del 2,1% anche ENEL, che ha diffuso a mercati chiusi i risultati del semestre, così come ENI che invece resiste a +0,2 per cento. Denaro su TELECOM ITALIA (+0,3%), che nel periodo gennaio-giugno ha realizzato ricavi per 9,8 miliardi (+7,4%) e un Ebitda di 4,1 miliardi (+10,4%).