Nella seconda giornata di trimestrali per il comparto utility e delle rinnovabili, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha portato a casa un rialzo dello 0,4% rispetto alla chiusura precedente, registrando per la seconda seduta consecutiva una performance giornaliera migliore rispetto a quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (+0,3%), e a quella dello Stoxx 600 Europe Utilities (inv.). A dare ancora una volta una mano al paniere tricolore del settore in esame la flessione dei rendimenti sui governativi europei su tutte le scadenze.
Nel segmento delle Big Cap, i titoli che ieri hanno registrato la migliore performance giornaliera sono stati Snam (+1,1%) ed Enel (+0,7%). Nel dettaglio, le azioni del gruppo guidato da Marco Alverà, all’indomani della presentazione dei risultati del 2° trimestre del 2017, hanno incassato giudizi nel complesso positivi da parte degli analisti anche alla luce della guidance sull’intero 2017 fornita dal numero uno di Snam: 900 milioni di utile netto (Consensus a 930 milioni) e 11,4 miliardi d’indebitamento finanziario netto (Consensus a 11,6 miliardi). Inoltre, ieri Snam ha lanciato un’emissione obbligazionaria da 350 milioni, a 7 anni e cedola variabile pari a Euribor 3 mesi +0,40% attraverso un private placement.
Per quanto riguarda Enel, l’andamento borsistico di ieri non è stato influenzato dai conti relativi al periodo aprile-giugno che sono stati pubblicati dopo la chiusura dei mercati. Il colosso elettrico italiano ha registrato nel 2° trimestre del 2017 una flessione degli utili a livello operativo e gestionale che comunque sono stati superiori alle stime dei broker. I vertici di Enel hanno poi indicato per l’intero esercizio un utile netto ordinario in crescita del 12% rispetto al 2016 e un incremento della cedola di oltre il 16% rispetto all’ultima distribuita.
In controtendenza Terna (-0,7%) che ieri si è rimangiata quasi tutto quello che aveva guadagnato nel corso della seduta di mercoledì, con gli investitori che sembrano aver snobbato la semestrale che ha mostrato risultati in crescita rispetto ai primi sei mesi del 2016 e migliori delle attese.
Tra le Mid Cap, denaro sui titoli Ascopiave (+1,5%) con i relativi corsi che, nell’attesa della pubblicazione dei risultati del 2° trimestre del 2017 prevista per il prossimo 1° agosto, rimangono al di sotto della soglia di 3,50 euro. Lettera sulle azioni Hera (-2,1%), interpretabile come una pausa dopo il buon rialzo delle quotazioni nelle ultime due settimane.
Nell’ambito delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, Falck Renewables ha registrato la variazione giornaliera più alta dei corsi (+0,8%). Debole, invece, Alerion Clean Power (-1%) sulla scia di una trimestrale che è stata penalizzata dalla bassa ventosità che, a sua volta, ha inciso sulla produzione di energia elettrica del periodo aprile-giugno del 2017. In particolare, l’Ebitda del 2° trimestre è stato pari a 7,1 milioni, in flessione del 21,6% su base annua sulla scia dei minori ricavi, nonostante il taglio del 5,4% su base annua dei costi operativi. Notizie positive dallo stato patrimoniale di Alerion, con l’indebitamento finanziario netto contabile al 30 giugno 2017 che è stato pari a 180,8 milioni, in miglioramento del 2,4% rispetto al 31 marzo 2017.